Quattro indagati e un sequestro di beni per un totale di seicentomila euro. Questi gli ingredienti dell'inchiesta condotta dalla procura di Taranto su una vicenda relativa...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'attività investigativa ha preso il via tre anni fa e ha inquadrato i fondi percepiti da una cooperativa agricola.
Secondo gli inquirenti, il presidente della coop e i suoi predecessori avrebbero deliberatamente prodotto false attestazioni alla Regione per conseguire l’assegnazione di finanziamenti, nell’ambito del piano di sviluppo Regionale 2007/2013, grazie ai quali sono stati acquistati, terreni della Regione - ex Ersap, sottoposti a vincolo idrogeologico e paesaggistico, compresi tra il Mare Jonio, le foci dei fiumi Lenne e Lato e la riserva naturalistica "Romanazzi", con l’intento di realizzare un’area naturalistica attrezzata mai portata a pieno compimento. Il piano sarebbe stato messo in atto anche grazie alla colaborazione di un funzionario regionale, indagato insieme ai tre rappresentanti della cooperativa che negli anni si sono succeduti sulla poltrona di presidente. A carico dei quattro inquisiti sono ipotizzati, a vario titolo, le contestazione di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e falsità materiale ed ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Come si diceva, questa mattina, oltre alle informazioni di garanzia è stato notificato il decreto di sequestro preventivo, anche per equivalente, disposto dal gip del Tribunale di Taranto su richiesta del pubblico ministero titolare dell'indagine. Sotto chiave beni intestati alla cooperativa e denaro trovato sui conti. Complessivamente i sigilli sono stati apposti a 17 immobili, tra terreni e fabbricati, quote di capitale di una società, e poco più di centomila euro. In totale il sequestro messo a segno ha un valore di seicentomila euro. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia