Tre condanne sono state inflitte ieri dal gup del tribunale dottor Benedetto Ruberto, nel processo con lo sconto previsto per la definizione dell’episodio avvenuto ai danni...
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Sott’accusa per tentato omicidio in concorso figuravano Gaetanino Passarelli e due figli dell’uomo, Raffaello e Maurizio.
Ieri, il giudice dell’udienza preliminare ha chiuso la vicenda giudiziaria, dopo le conclusioni del pubblico ministro dottoressa Giorgia Villa e della difesa, composta dagli avvocati Armando De Leonardo e Salvatore Maggio.
A fronte della richiesta dell’accusa pubblica di sette anni a carico del capo famiglia e di sei anni e mezzo di reclusione nei confronti degli altri due, il giudice ha calibrato le pene, operando distinguo sulle posizioni.
Gaetanino Passarelli (nel riquadro), che fu l’autore materiale della pistolettata, è stato condannato a sei anni; a cinque anni e a quattro anni sono stati condannati i figli, rispettivamente Raffaello e Maurizio.
Come si ricorderà, secondo la ricostruzione dei carabinieri del comando provinciale i Taranto, i tre familiari, intorno alle 6.30 dell’11 aprile 2016, si sarebbero presentati davanti alla macelleria dei fratelli Tortorella, nel quartiere Tamburi, a bordo di un’utilitaria.
Scesi dalla vettura, il padre con il figlio Raffaello si sarebbero avvicinati all’esercizio esplodendo con una pistola a tamburo calibro 38 alcuni colpi di arma da fuoco nei confronti del cinquantaduenne, uno dei quali andò a segno.
Raggiunto l’obiettivo, i due sarebbero risaliti sulla vettura guidata dall’altro figlio, Maurizio, dandosi alla fuga.
In ogni caso, ieri il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Taranto ha assolto i tre uomini dall’aggravante contestata dall’accusa pubblica: quella di aver agito per futili motivi. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia