Commercialista arrestato, si sarebbe impossessato di 750.000 euro nella procedura di 4 fallimenti

Commercialista arrestato, si sarebbe impossessato di 750.000 euro nella procedura di 4 fallimenti
Un commercialista tarantino è stato arrestato questa mattina dalla Guardia di Finanza di Taranto con le accuse di peculato e falsità materiale aggravata e...

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Un commercialista tarantino è stato arrestato questa mattina dalla Guardia di Finanza di Taranto con le accuse di peculato e falsità materiale aggravata e continuata. Il professionista è accusato di essersi appropriato di 750.000 euro durante la sua attività di curatore in relazione a quattro procedure di fallimento. I miltari hanno arrestato l'uomo, si tratta di un tarantino di 60 anni, e lo hanno collocato ai domiciliari in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare spiccata dal gip su richiesta della procura jonica. Contestualmente i militari hanno eseguito un sequestro di beni per un valore di 750.000 euro. Sotto la lente di ingrandimento della Finanza è finita l'attività condotta dal commercialista in qualità di curatore fallimentare ovvero commissario liquidatore nominato dal Tribunale di Taranto nell’ambito di quattro procedure concorsuali.

L'inchiesta 

Le indagini sono partite dalla denuncia dei nuovi curatori fallimentari nominati in sostituzione del commercialista dal Tribunale e sono state condotte dalle Fiamme Gialle tarantine. Gli accertamenti hanno consentito di contestare all'indagato, nell’ambito di quattro procedure fallimentari, ed avendo in virtù di tale qualifica la disponibilità di somme di denaro vincolate e giacenti sui conti correnti intestati alle medesime procedure, di essersi appropriato di un totale di circa 750mila euro.

Le verifiche

Gli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza hanno raccolto diverse testimonianze e hanno eseguito acquisizioni documentali e indagini finanziarie, a seguito delle quali sono state ricostruite accuratamente le operazioni bancarie del professionista, confrontando gli estratti conti con i provvedimenti giudiziari effettivamente depositati e risultanti dagli atti delle procedure. Dagli approfondimenti investigativi sarebbe emerso che il professionista, in un arco temporale di circa 10 anni, dal 2012 al 2021, avrebbe effettuato centinaia di prelievi bancari illeciti emettendo assegni circolari in suo favore apparentemente giustificati dalla falsa copia dei relativi mandati di pagamento, in realtà mai depositati agli atti della procedura. Contestualmente alla misura cautelare personale il gip ha emesso anche un decreto di sequestro preventivo, diretto e per equivalente, di somme di denaro nonché immobili e disponibilità finanziarie fino alla concorrenza dell’importo di circa euro 750 mila, pari al provento dei presunti reati.

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Quotidiano Di Puglia