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Già dalle prossime ore il carburante tornerà a essere distribuito in tutta la Puglia, dove nelle scorse ore sono comparsi i cartelli “esaurito” in numerose colonnine. Gli autotrasportatori tarantini che dall'1 settembre impedivano gli accessi alla raffineria Eni e i rifornimenti di carburante, in quanto lamentano di essere stati esclusi dal servizio, hanno deciso di rimuovere il presidio. La rimozione del blocco dei tir è arrivata dopo l'incontro che si è tenuto in prefettura a Taranto questa mattina.
Il vertice con Eni, territorio e sindacati
La decisione è stata assunta dopo un vertice che si è svolto nella Prefettura di Taranto, in parte in presenza e in parte in videoconferenza, a cui hanno partecipato il prefetto Demetrio Martino, i vertici delle forze dell'ordine, rappresentanti della ditta d'appalto e del consorzio trasportatori Cat, del coordinatore provinciale Usb Francesco Rizzo con una rappresentanza dei camionisti.
Il nuovo incontro tra dieci giorni
Le parti si sono date appuntamento tra una decina di giorni, quando verrà convocato un nuovo tavolo di confronto alla presenza anche dell'altro Consorzio interessato, Ctct (Consorzio trasporti carburanti Taranto), oggi assente, per cercare di trovare una soluzione definitiva». Nell'attesa l'Usb ha garantito lo sblocco del presidio e la ripresa delle attività «chiedendo - si aggiunge - che agli autotrasportatori venga data la possibilità di continuare a lavorare in questo periodo alle stesse condizioni preesistenti». La ditta 'G e À aveva già precisato che all'indotto locale è garantito almeno il 50 per cento del servizio, ma gli autotrasportatori in agitazione sono usciti dal consorzio Ctct con cui è stato rinnovato il rapporto di sub-vezione. «Siamo - ha osservato Rizzo dell'Usb - in una fase interlocutoria. Il Prefetto ha più volte detto che l'obiettivo deve essere quello di tutelare l'indotto locale e questo è un interesse fondamentale. Abbiamo sollecitato nuovamente gli affidamenti diretti, l'azienda d'appalto e l'Eni devono rispettare il territorio».
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