Il Consiglio di Stato ha dato ragione al Mibact, Ministero per i beni e le attività culturali, con una sentenza risalente al 6 dicembre, discussa in udienza pubblica, sulla...
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Ha sempre creduto nella Magistratura ed in conclusione ha assicurato: «Ora continuiamo con il nostro progetto, con rinnovata fiducia che la serietà e il lavoro ripagano sempre». Il caso era esploso in primavera quando il Tar del Lazio aveva annullato tutte e 5 le nomine e la direttrice di Taranto aveva dovuto temporanemente lasciare il suo incarico. La linea difensiva era stata subito chiara, sia nella richiesta di sospensiva sia nel ricorso in appello, su una selezione pubblica internazionale scambiata con un concorso, e si era cercato di dimostrare alcuni concetti chiave: la procedura di selezione era conforme a diritto europeo e nazionale, in linea con International Council of Museums; la commissione di selezione era di altissimo livello scientifico con il presidente della Biennale di Venezia; il Tar aveva applicato in modo restrittivo l’articolo 38 sulla cittadinanza, della legge sul pubblico impiego, 165/2001; la procedura era stata trasparente ed i colloqui erano stati registrati; erano stati considerati titoli di studio, pubblicazioni, esperienze professionali, capacità tecnologiche e linguistiche, conoscenza di patrimonio culturale italiano e organizzazione ministeriale.
Le sentenze del Tar erano state in ogni caso sospese a giugno in via cautelare, perchè non era emerso un pregiudizio nei confronti dei ricorrenti vittoriosi in primo grado, diventati nel frattempo titolari di altri incarichi, e tutti i direttori erano ritornati a lavoro.
Quotidiano Di Puglia