Il Consiglio di Stato dà ragione al Mibact: Eva Degl’Innocenti resta

Il Consiglio di Stato dà ragione al Mibact: Eva Degl’Innocenti resta
di Francesca RANA
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Martedì 12 Dicembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 19:32
Il Consiglio di Stato ha dato ragione al Mibact, Ministero per i beni e le attività culturali, con una sentenza risalente al 6 dicembre, discussa in udienza pubblica, sulla questione di legittimità di almeno 3 nomine su 5 di direttori di musei ad autonomia speciale. Il MarTa, Museo archeologico nazionale di Taranto, potrà contare, definitivamente, sulla direttrice, Eva Degl’Innocenti, dopo i primi due anni di lavoro e strategie di rilancio. Lei stessa ha informato personalmente la stampa ieri sera ed ha rilasciato dichiarazioni sull’efficacia della riforma minsteriale di Dario Franceschini, sui suoi collaboratori e sui tarantini: «Il sostegno delle istituzioni territoriali, delle autorità civili, della comunità locale, dell’associazionismo, degli attori economici e della cittadinanza tutta mi ha dato la forza per continuare a lavorare nei momenti più difficili, rimanendo fedele agli obiettivi di eccellenza». 
Ha sempre creduto nella Magistratura ed in conclusione ha assicurato: «Ora continuiamo con il nostro progetto, con rinnovata fiducia che la serietà e il lavoro ripagano sempre». Il caso era esploso in primavera quando il Tar del Lazio aveva annullato tutte e 5 le nomine e la direttrice di Taranto aveva dovuto temporanemente lasciare il suo incarico. La linea difensiva era stata subito chiara, sia nella richiesta di sospensiva sia nel ricorso in appello, su una selezione pubblica internazionale scambiata con un concorso, e si era cercato di dimostrare alcuni concetti chiave: la procedura di selezione era conforme a diritto europeo e nazionale, in linea con International Council of Museums; la commissione di selezione era di altissimo livello scientifico con il presidente della Biennale di Venezia; il Tar aveva applicato in modo restrittivo l’articolo 38 sulla cittadinanza, della legge sul pubblico impiego, 165/2001; la procedura era stata trasparente ed i colloqui erano stati registrati; erano stati considerati titoli di studio, pubblicazioni, esperienze professionali, capacità tecnologiche e linguistiche, conoscenza di patrimonio culturale italiano e organizzazione ministeriale.
 
Le sentenze del Tar erano state in ogni caso sospese a giugno in via cautelare, perchè non era emerso un pregiudizio nei confronti dei ricorrenti vittoriosi in primo grado, diventati nel frattempo titolari di altri incarichi, e tutti i direttori erano ritornati a lavoro.
Sul tavolo, in quei giorni, c’erano diversi idee in cantiere: “MarTa 3.0”, finanziato con 2.507.000, su ricerca, digitalizzazione di intere collezioni, database, archivio digitale, valorizzazione con open data ed open source, percorso museografico multisensoriale adattato ai vari sensi ed handicap, fab lab con stampante 3d, riproduzioni a fini di accessibilità e merchandising; o, ancora, un videogioco con storytelling a tema ed esperienze nei siti archeologici grazie all’investimento ministeriale di 75.000 euro a Taranto e Reggio Calabria. 
Qualche opportunità probabilmente si perse, qualcosa si rinviò e recentemente, alle Giornate Elleniche di Taras, era stato annunciato con orgoglio il percorso di Fish and C.h.i.p.s. (Fisheries and Cultural Heritage, Identity and Participated Societies), progetto interreg, Italia/ Grecia, insieme ad Università di Foggia, Confcommercio di Taranto, associazione di pescatori di Petriti Corfù, e numerosi partners, approvato a novembre, su archeologia subacquea, Mar Piccolo, una mostra scientifica sulle rotte marittime e commerciali tra Italia e Grecia e l’unione di pescatori di Corfù e Taranto in una valorizzazione di economia del mare, artigianato, patrimonio immateriale ed identità. 
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