Inquinamento Ilva, il Comune chiede dieci miliardi di risarcimento

Il sindaco Melucci e l'avvocato di parte civile Rosario Orlando
Dieci miliardi di euro di risarcimento. Questa la richiesta avanzata al termine del suo intervento al processo "ambiente svenduto", dall'avvocato Rosario Orlando,...

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Dieci miliardi di euro di risarcimento. Questa la richiesta avanzata al termine del suo intervento al processo "ambiente svenduto", dall'avvocato Rosario Orlando, che in giudizio si è costituito parte civile per conto del Comune di Taranto.

Il legale ha tenuto oggi il suo intervento e al suo fianco ha preso posto anche il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci. Nel processo per il reato di disastro ambientale ci sono i vertici dell’Ilva gestita dal gruppo Riva. L'avvocato del Comune ha concluso con la richiesta di dichiarare la responsabilità di una serie imputati ed ha ribadito la richiesta risarcitoria di 10 miliardi di euro .Istanza già avanzata nel 2014 al varco dell’udienza preliminare.  

Il legale di parte civile ha tuonato dinanzi alla Corte di Assise, presieduta dal giudice Stefania D'Errico, a latere il giudice Fulvia Misserini, contro l’Ilva dei Riva  e la loro gestione che è stata caratterizzata da “una prolungata attività inquinante derivante dalle immissioni di polveri di minerali, utilizzati nell'ambito dell'intero ciclo produttivo dell'acciaio. Questo è potuto avvenire in concreto - ha ribadito il legale nelle conclusioni che ha depositate in udienza - nel corso degli anni, anche e soprattutto in ragione delle soluzioni concordate con soggetti ai vertici dei vari livelli politico-istituzionali ed informativi”.  In aula ieri è intervenuto anche il legale degli allevatori Fornaro, il cui gregge venne abbattuto dopo che le analisi accertarono la contaminazione di oltre mille tra pecore e capre. Il difensore della famiglia Fornaro, l'avvocato Eliana Baldo, ha concluso con una richiesta di risarcimento di quasi cinque milioni di euro.

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Quotidiano Di Puglia