Equipaggio "spremuto", bloccato mercantile carico di acciaio

La nave bloccata dalla Guardia Costiera
La nave non è sicura. E soprattutto tra i membri dell'equipaggio c'erano numerosi marittimi, a cominciare dal capitano, con alle spalle anche 15 mesi di navigazione...

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La nave non è sicura. E soprattutto tra i membri dell'equipaggio c'erano numerosi marittimi, a cominciare dal capitano, con alle spalle anche 15 mesi di navigazione ininterrotta. Ecco perchè per un mercatile battente bandiera panamense, carica di semilavorati di acciaio destinati al siderurgico di Taranto, è scattato il fermo decretato dalla Capitaneria di Porto del capoluogo jonico. Il provvedimento è stato disposto per una nave di 28.000 tonnellate di stazza, giunta nel porto di Taranto per scaricare quei semilavorati d’acciaio, dopo una ispezione durata undici ore. Un controllo che si è chiuso con il verdetto di nave "non sicura per la navigazione".

Nel mirino la portarinfuse “Sinoway VI”. Il mercantile è stato ispezionato dagli uomini del nucleo Port State control che hanno riscontrato condizioni operative e di lavoro al di sotto degli standard fissati dalle principali convenzioni internazionali in campo marittimo. Così è scattato il provvedimento previsto dalla Direttiva 2009/16 della Comunità Europea recepita dall’ordinamento legislativo italiano con il D.Lgs 53 del 2011.
"Nel corso dell’ispezione - spiegano dalla Capitaneria di Porto - sono emerse diciotto deficienze, cinque delle quali gravi, relative alla scarsa preparazione dell’equipaggio a fronteggiare le situazioni di emergenza, alle condizioni di vita e di lavoro a bordo insufficienti, oltre a irregolarità relative alle dotazioni di bordo e mancanza di certificazioni previste come obbligatorie a bordo. E’ emersa anche una grave deficienza a carico della compagnia che ne gestisce la sicurezza, una società con sede a Taiwan".

Si è accertato che ben otto membri dell’equipaggio, tra cui il comandante e alcuni ufficiali di bordo, risultano imbarcati ininterrottamente da circa quindici mesi, mentre il limite massimo consentito dalle norme vigenti è di un anno, proprio per scongiurare situazioni di eccessiva stanchezza a bordo e accumulo di stress. La nave potrà riprendere il mare solo dopo che le lacune individuate dagli ispettori saranno sanate. A cominciare da quelle che riguarda la lunga navigazione dell'equipaggio che dovrà essere rimpiazzato. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia