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«Tra gli 800 lavoratori del servizio di igiene ambientale di Taranto e provincia si sta verificando una vera e propria ecatombe. Cadono come birilli a causa di colpi di calore, collassi, gravi squilibri idrominerali e sincopi, perché costretti a lavorare spesso in fasce orarie dalle temperature elevate e senza le adeguate contromisure di prevenzione previste dall'Inail per le lavorazioni in 'ambienti severi caldì a forte impatto, per lo stress termico ambientale, sulla salute e la sicurezza dei lavoratori e sulla loro stessa efficienza».
La denuncia è di Mimmo Sardelli, segretario generale della Fp Cgil di Taranto, sindacato che «in questi giorni - spiega - ha scritto a tutte le aziende pubbliche e private deputate al servizio e alla gestione della raccolta rifiuti per tentare di correre ai ripari».
«Condizioni di lavoro vergognose»
Il servizio, osserva Francesco Achille, coordinatore provinciale Igiene Ambientale della Fp Cgil Taranto, «è strategico e indispensabile e per questo ci aspetteremmo una responsabilità maggiore verso chi ci consente di vivere in condizioni di civiltà.
Quotidiano Di Puglia