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Con questo impegno il candidato sindaco Piero Bitetti, ieri mattina nella sede del comitato in via Principe Amedeo, ha presentato ufficialmente agli elettori il programma di governo e la coalizione che lo sostiene nella corsa verso la conquista dello scranno più alto di Palazzo di Città.
A dispetto del clima di antipolitica e del civismo imperante, Bitetti punta, invece, a restituire centralità alla politica e al suo patrimonio di esperienza: «A differenza di altri candidati a sindaco, non ho la sindrome di Cristoforo Colombo che partì per le Indie e che, invece, arrivò in America. In questa campagna elettorale parto, sapendo dove andare insieme ai miei compagni di viaggio, e quando arriverò saprò esattamente sin dal primo istante dove mi trovo e cosa fare. Metteremo gli uomini e le donne giuste ai posti giusti. Puntiamo a vincere e a governare Taranto. Non ci sarà l’uomo solo al comando, perché siamo una squadra».
Il candidato ha poi tratteggiato le caratteristiche peculiari ed i valori che contraddistinguono le sette liste che formano lo schieramento che lo sostiene: Taranto Bene Comune, Taranto Futuro Prossimo, Movimento Civile Cultura e Università, Io sto con Taranto, Pensionati e Invalidi Giovani Insieme, Laboratorio Democratico e Rivoluzione Cristiana.
Bitetti ha fatto poi riferimento ad alcune voci sull’esito di sondaggi sulle prossime Amministrative: «Parlo senza polemica ed acrimonia, ma voglio dire di smetterla di dare i numeri al lotto, sento di pronostici e di sondaggi farlocchi.
«Penso» ha detto Bitetti «ad una città a misura d’uomo, che sappia dare centralità ai bambini, agli anziani e alle fasce più fragili della popolazione. Ai giovani non facciamo promesse, perché il loro futuro è già oggi. Con loro e per loro vogliamo cambiare Taranto. Non dimenticheremo neppure gli amici a quattro zampe che avranno appositi spazi per i bisogni e per giocare».
Il candidato sindaco, infine, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha confermato di aver ricevuto in più occasioni sollecitazioni dal Pd a ritirare la sua candidatura, ma di aver rifiutato, perché «fortemente motivato, insieme a tutta la squadra, a realizzare un progetto di radicale rinnovamento della città». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia