«Non siamo primitivi, Bonaccorti venga a conoscere Manduria e i suoi abitanti»

«Non siamo primitivi, Bonaccorti venga a conoscere Manduria e i suoi abitanti»
Primitivi a chi? Non si placano le polemiche scatenate dalle frasi di Enrica Bonaccorti nel corso di una puntata della trasmissione televisiva «Storie Italiane» su Rai...

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Primitivi a chi? Non si placano le polemiche scatenate dalle frasi di Enrica Bonaccorti nel corso di una puntata della trasmissione televisiva «Storie Italiane» su Rai Uno. La Bonaccorti aveva definito alcuni manduriani «primitivi», evidentemente giocando sulle parole, e riferendosi al famoso vino che dà lustro al comune messapico.

La vicenda

La conduttrice si era espressa così allorchè si era schierata a difesa della scrittrice di romanzi a sfondo erotico, Anna Giuliano, additata e presa di mira con ripetute offese verbali da residenti della frazione di Uggiano dove la donna abita. Ed era verso quelle persone che era indirizzato il sarcasmo della Bonaccorti che non aveva voluto affatto generalizzare. Un giudizio che, tuttavia, non è piaciuto affatto ai cittadini di Manduria perché ritenuto offensivo e lesivo dell’immagine della città, per cui i componenti di opposizione del consiglio comunale di Manduria (Antonio Mariggiò, Roberto Puglia, Lorenzo Bullo, Domenico Sammarco, Gregorio Gentile, Dario Duggento, Cosimo Breccia, Francesco Ferretti De Virgilis e Loredana Ingrosso) hanno inviato una lettera pungente alla Bonaccorti.

La lettera dei consiglieri

Nell’esprimere l’amarezza causata dalle dichiarazioni espresse, i consiglieri scrivono testualmente «nella televisione ammiraglia del nostro Stato, sentire una comunità intera derisa ed etichettata quali «primitivi» è stato davvero avvilente per una città che, invece, dell’accoglienza e della tolleranza ne ha sempre fatto una bandiera».  E poi, facendo riferimento agli aiuti dati da Manduria ai bisognosi durante l’emergenza migratoria, «una città che non si è mai piegata ed ha sempre reagito e si è risollevata dalle difficoltà. Ancor più avvilente, poi, è stato il banale gioco di parole derivato dal nome del nostro prodotto più amato e tutelato, il vino Primitivo di Manduria, che rappresenta l’essenza del territorio, un prodotto apprezzato in tutto il globo, per le sue caratteristiche uniche, un po’ come il luogo da cui proviene che, con un po’ di sano campanilismo, ci permettiamo di definire speciale». La lettera in questione conclude «non vogliamo addossarle colpe o chiederle delle scuse, ma vogliamo invitarla ad essere nostra ospite, a percepire attraverso i suoi sensi l’unicità della nostra città, che coniuga il mare e la terra, in un connubio come quelli che solo la nostra Italia sa garantire».

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Quotidiano Di Puglia