OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Nel cuore del centro storico di Massafra presto potrebbe sorgere una moschea. Il condizionale, in questo caso, è d’obbligo, poiché al momento mancano le necessarie autorizzazioni comunali al cambio di destinazione d’uso del locale. In realtà il luogo sulla carta già esiste e da qualche giorno è ben evidenziato anche su google maps con la denominazione “Moschea Bilal”. Si tratterebbe di un immobile a piano terra sito in via Vittorio Veneto 42, un tempo adibito a bar ed ora individuato dalla comunità islamica del posto quale luogo ideale per professare la propria religione.
Centro culturale
Una sorta di “centro culturale” islamico che i musulmani utilizzeranno come moschea per pregare. Il nome Bilal è molto popolare in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Pakistan, India e Bangladesh; ha una storia antica ed è simbolico di valori importanti come l'umiltà e la sincerità. A Massafra negli ultimi anni si è registrato un forte incremento di stranieri - prevalentemente del Bangladesh e Afganistan - in gran parte musulmani. Alcuni hanno avviato una serie di attività commerciali nel centro storico, molti altri lavorano nelle campagne e ora chiedono una moschea.
Il sindaco
Il sindaco di Massafra, Fabrizio Quarto, pur riconoscendo il sacrosanto diritto alla libertà religiosa, va cauto sulla nascita del primo centro da adibire a moschea. «Ho incontrato diverse volte rappresentanti della comunità islamica presenti a Massafra.
Il problema non è solo garantire la libertà religiosa, ma garantirne l’esercizio.
L'assessore
Al momento non è noto, peraltro, il numero di fedeli che il centro di preghiera potrà ospitare. «Viviamo in un Paese democratico - aggiunge l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Massafra, Maria Rosaria Guglielmi - per cui per me esiste la libertà di culto e ognuno è libero di esprimere la propria religione nel rispetto dei diritti fondamentali. Come amministrazione siamo sempre stati aperti su questo e lo abbiamo dimostrato. Però è chiaro che una precisazione va fatta in tema di diritti delle donne e delle bambine, viste anche le mie deleghe assessorili: ogni provvedimento o indirizzo che metta in discussione la libertà delle donne e delle bambine all’istruzione e ai principi fondamentali, non potrà che trovarmi contraria. Abbiamo combattuto tanto in questi anni, esponendoci anche in prima persona con gli uffici di assessorato, e su questo . conclude l’assessore - non faremo alcun passo indietro».
In generale, affinché i diritti diventino reali serve associare ingredienti fondamentali, come l’educazione civile, la fiducia nei valori costituzionali, il rispetto dell’altro.
Il parroco
In tal senso la Chiesa locale apre al dialogo. «Se da un lato la nascita della moschea potrebbe ingenerare l’istinto di conservazione da parte dei cattolici più passionali – osserva il vicario foraneo di Massafra e parroco del duomo San Lorenzo Martire, don Giuseppe Ciaurro - d'altro canto c'è da considerare che ogni culto impone delle regole e un ordine alla propria cultura, dettati da un capo spirituale, il quale può diventare il simbolo di una sinergia dettata da un’unica finalità che passa dall'integralismo all'integrazione».
Ora non resta che attendere i prossimi passi e vedere come procederà il progetto per la realizzazione del nuovo luogo di culto che dovrebbe sorgere proprio nel centro della cittadina jonica.
Leggi l'articolo completo suQuotidiano Di Puglia