Il prossimo 28 febbraio, in occasione dell'apertura a Taranto di un “hotspot”, centro nazionale per l'identificazione dei profughi, lo Slai Cobas per il...
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I Cobas fanno presente che «i migranti appena sbarcati verrebbero tutti immediatamente identificati, divisi in base solo alla loro nazionalità e la maggioranza verrebbe respinta nei loro paesi d'origine, momentaneamente rinchiusi in strutture tipo Cie, senza dare tempo di presentare domanda di asilo in base alla loro situazione personale, senza garantire l'assistenza. Una cosa indegna e illegale».
La creazione «dell'hotspot a Taranto - concludono - trasformerebbe una situazione di accoglienza, convivenza in una situazione di creazione ad arte, per i soli interessi economico-politici. Occorre ora che i migranti già presenti a Taranto le associazioni, gli antirazzisti, antimperialisti, tutti i democratici di Taranto, i giovani in particolare, si mobilitino per impedire l'aperta dell'hotspot».
Anche il consigliere comunale di Forza Italia Giampaolo Vietri è convinto che l'apertura del centro «renderà Taranto come Lampedusa. Il governo quindi, dopo aver scaricato i costi dell'accoglienza sulle realtà locali, persevera decidendo che le nostre strade debbano essere sempre più invase da disperati da mantenere a carico delle finanze dello Stato». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia