Muore cavallo denutrito: esposto, chiesta l'autopsia

Muore cavallo denutrito: esposto, chiesta l'autopsia
È pieno di accuse di maltrattamento di animali, di ritardi nelle cure e di presunte omissioni istituzionali l'esposto presentato alla procura della Repubblica di...

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È pieno di accuse di maltrattamento di animali, di ritardi nelle cure e di presunte omissioni istituzionali l'esposto presentato alla procura della Repubblica di Taranto dall'associazione «Italian Horse Protection» dopo la morte di un cavallo ospitato nel maneggio «La Corte dei vescovi» di Manduria. L'animale di nome Nerone sul cui corpo gli animalisti chiedono l'esame autoptico per far luce sulle cause del decesso, è uno di numerosi equini presenti nella struttura che secondo gli autori della denuncia sarebbero abbandonati a sé stessi a causa di un contenzioso nato tra proprietari del maneggio e il suo gestore.


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Nella denuncia, firmata dal presidente della onlus, Santo Richichi di Pisa, si parla di due segnalazioni urgenti datati 6 e 7 settembre indirizzate alla Asl veterinaria di Taranto nella quale si denunciava il grave stato di salute di Nerone, dall'aspetto denutrito e con sintomi di un grave malessere da diagnosticare e curare.
Non ricevendo risposte, il 9 settembre l'associazione che da dieci anni si occupa di denunciare casi di maltrattamenti su cavalli, aveva segnalato il caso al Ministero della Salute, direzione generale sanità animale e farmaco veterinario. La mattina dell'11 settembre, fa sapere il presidente dell'associazione protezione cavalli, il direttore dell'Ufficio di tutela animale del ministero della Salute, Ugo Santucci, avrebbe a sua volta chiesto l'intervento dei carabinieri di Manduria e dei veterinari della Asl. Purtroppo anche in questo caso, denunciano gli animalisti, qualcosa avrebbe ritardato le cure necessarie.

I veterinari dell'azienda sanitaria, accompagnati dai carabinieri di Manduria, si sostiene nella denuncia, si sarebbero recati nel maneggio e dopo aver constatato lo stato del cavallo, avrebbero chiesto all'associazione la disponibilità ad assumersi la sua custodia giudiziaria, le cure e il mantenimento. L'organizzazione animalista avrebbe accettato l'impegno contattando subito una struttura tarantina per il ricovero urgente dell'animale, ma i veterinari avrebbero, successivamente, contattato la clinica veterinaria tarantina facendo sapere che prima del trasporto bisognava fare degli ulteriori accertamenti non meglio specificati.

«Circa un'ora e mezza fa si legge nell'integrazione all'esposto depositato in procura , abbiamo saputo dal gestore del maneggio che il cavallo era da poco deceduto (trovato a terra privo di vita)». Una morte annunciata per gli animalisti che chiedono così di indagare per scoprire eventuali responsabilità.

«Tanto premesso si legge nell'esposto - chiediamo l'autopsia sul cavallo al fine di accertare le cause della morte e le patologie di cui l'animale soffriva e per le quali è deceduto». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia