Motonave fermata dalla Guardia Costiera di Taranto per gravi violazioni della sicurezza

Motonave fermata dalla Guardia Costiera di Taranto per gravi violazioni della sicurezza
Dopo quasi un mese dall’ultima detenzione di una petroliera battente bandiera “Marshall Island”, personale ispettivo di questa Capitaneria di porto ha proceduto...

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Dopo quasi un mese dall’ultima detenzione di una petroliera battente bandiera “Marshall Island”, personale ispettivo di questa Capitaneria di porto ha proceduto al fermo amministrativo di un’altra unità mercantile straniera in sosta nel porto di Taranto. Questa volta si tratta di una motonave da carico generale battente bandiera “Saint Vincent and the Grenadines” sottoposta ieri ad un’ispezione dettagliata sotto il regime del “Port State Control” previsto dal D.Lgs. n. 53/2011 che ha recepito apposite direttive comunitarie in materia di sicurezza della navigazione e prevenzione dell’inquinamento marino.

Gli accertamenti

Infatti nel corso degli accertamenti compiuti dall’ispettore della Guardia Costiera e durati più di 10 ore continuative, sono emerse gravi violazioni alle norme internazionali sulla salvaguardia della vita umana in mare, la sicurezza della navigazione e la protezione dell’ambiente marino. In generale sono state rilevate quindici irregolarità di cui 6 hanno costituito fondato motivo per impedire che la nave possa riprendere la navigazione.

La maggior parte delle deficienze ha interessato l’equipaggiamento marittimo presente in plancia tra cui il mancato funzionamento della lampada di segnalazioni diurne prevista dal Capitolo V della SOLAS che è una convenzione internazionale sulla sicurezza della navigazione marittima. Si è, inoltre, potuto constare la mancanza della carta nautica del porto di Taranto, irregolarità che non di rado si ripete per il naviglio mercantile straniero, il malfunzionamento dei meccanismi di chiusura automatica di alcune porte tagliafuoco che hanno denotato una grave carenza nella protezione passiva antincendio della nave.

Peraltro nel corso di un’esercitazione sull’uso del “timone di emergenza (emergency steering gear)” è emersa una notevole differenza, di quasi 12 gradi, tra l’angolo di barra indicato nel locale dove è presente tale apparecchiatura e quello installato in plancia e ciò potrebbe costituire un potenziale rischio di naufragio e/o collisione. Tutte le deficienze rilevate hanno evidenziato, nel complesso, una scarsa implementazione del sistema di gestione della sicurezza a bordo da parte dei marittimi imbarcati, secondo quanto stabilito dal codice internazionale “International Safety Management” (ISM) e pertanto la nave per riprendere la navigazione dovrà risolvere, prima della partenza, le anomalie riscontrate ed essere sottoposta ad una verifica da parte dello Stato di bandiera oppure dall’organismo riconosciuto delegato dallo stesso. 

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Quotidiano Di Puglia