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Benvenuto al mondo, Tonino. Hanno voluto chiamarlo così il primo mulo martinese, derivato dall’incrocio tra due delle razze più pregiate del patrimonio zootenico territoriale, l’asino di Martina Franca e il cavallo murgese, venuto alla luce nel prezioso Centro di Selezione Equestre dei Carabinieri del Raggruppamento Biodiversità di Martina Franca.
Chi è Tonino
“Tonino” è davvero un esemplare speciale, perché primo nella sua specie ad essere nato nel Centro di Masseria Galeone da un papà Asino e una mamma Murgese, le due razze tutelate dai Carabinieri che puntano al recupero di questo ibrido sterile, molto usato nel secolo scorso per esigenze agro-forestali e belliche. «Il mulo, che è il più antico e noto ibrido di mammifero - evidenziano i Carabinieri del Raggruppamento Biodiversità - ha la prestanza del cavallo ma la conformazione delle scapole simile a quella dell’asino, cosa che gli permette di trasportare grandi pesi direttamente sulla groppa.
I progetti in corso
Un’attività di tutela e salvaguardia, quella portata avanti dai Carabinieri del Raggruppamento Biodiversità nel Centro di Selezione Equestre di Martina Franca, che sta mettendo in campo diverse azioni finalizzate a garantire la continuità e la valorizzazione delle specie pregiate come il Murgese. Proprio nei giorni scorsi è stato presentato un progetto, finanziato dalla misura 16.2 del Psr Puglia, che ha portato alla creazione della prima banca del colostro equino dei cavalli Murgesi. Una banca utile per intervenire nelle prime 48 ore in tutti quei casi in cui il puledro non può essere allattato. Al progetto hanno partecipato, oltre all’allevamento di Stato del Raggruppamento Carabinieri Biodiversità di Martina, altri sette allevamenti, in sinergia con partner importanti: l’Università di Bari e della Basilicata, l’Ara (Associazione regionale allevatori) Puglia, il Distretto Agroalimentare regionale e l’impresa farmaceutica Farmalabor.
E sempre nei giorni scorsi, il direttivo dell’Anamf, l’Associazione nazionale del Cavallo Murgese e dell’Asino di Martina Franca, ha annunciato l’avvio di un nuovo, importante progetto genetico, l’istituzione di una specifica sezione dedicata alla produzione di equidi ibridi, nello specifico proprio del Mulo martinese e del Bardotto delle Murge. Una decisione, quella adottata dall’Anamf che mira ad ampliare il patrimonio genetico tutelato e custodito in questi ultimi decenni e, al contempo, a offrire l’opportunità di una maggiore fonte di reddito di cui potranno beneficiare gli allevatori e proprietari delle due razze.
In questi ultimi anni, infatti, molte sono le richieste di acquisto di esemplari ibridi giunte non solo dall’Italia ma anche da paesi esteri, primi fra tutti Francia, Germania e Spagna. Muli e bardotti sono sempre stati forza motrice per l’esbosco in zone impervie e difficilmente raggiungibili, deterrenti nelle greggi e mandrie per la protezione da predatori, ma sono stati anche spesso impiegati in attività ludiche e ricreative, nell’endurance e negli attacchi sportivi.
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