Dopo due diffide indirizzate ai direttori generali, le Asl pugliesi a macchia di leopardo e in maniera disordinata e non sempre chiara e completa hanno cominciato a pubblicare sui...
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Nelle tabelle è indicata anche la data presunta della prenotazione. Ad esempio: per una colonscopia l'attesa risulta essere di 379 giorni, per una elettromiografia di 278 giorni, per una risonanza magnetica cervello e tronco si arriva a 487 giorni. Quello che emerge chiaramente è che rivolgendosi agli ospedali più grandi (il Vito Fazzi ad esempio), l'attesa si allunga. Ma optando per ambulatori più piccoli i tempi si accorciano: se al Fazzi per un ecocolordoppler dei tronchi sovra aortici occorre aspettare mediamente 60 giorni, alla clinica San Francesco di Galatina l'attesa è di 19 giorni. Un terzo. Anche l'Asl di Brindisi ha provveduto, come previsto dalla legge, a pubblicare i tempi di attesa sul sito istituzionale ma la consultazione non è per nulla agevole e intuitiva. Innanzitutto, rispetto all'Asl di Lecce, sino a ieri sera erano pubblicati solo i dati riferiti ai mesi di maggio e giugno 2019; ma, aspetto più importante, le informazioni e le tabelle sono state ordinate in maniera confusionaria e non di immediata comprensione.
Compaiono, sostanzialmente, tutte le prestazioni possibili e immaginabili e non solo quelle previste dal Piano nazionale, e districarsi nella lettura è davvero impresa ardua. Difficile, ad esempio, fare una comparazione tra diversi ospedali e ambulatori come è possibile fare, invece, sul portale dell'Asl di Lecce: solo in questa maniera il servizio diventa utile per il cittadino, perché gli permetterà di scegliere rapidamente a quale struttura rivolgersi per accorciare i tempi dell'attesa. Basti pensare che i dati del monitoraggio dell'Asl di Lecce sono racchiusi in poche e schematiche pagine (cinque), mentre le pagine del documento dell'Asl di Brindisi sono 251. Una enciclopedia, inutile però.
L'Asl di Taranto, invece, sino a ieri sera alle 20 non aveva ancora provveduto a pubblicare i tempi di attesa di maggio, giugno e luglio, è consultabile soltanto il piano attuativo di governo delle liste di attesa per il triennio 2019-2021; stesso discorso vale anche per l'Asl Bari. La legge regionale prescrive che con scadenza bimestrale - e comunque non oltre il quinto giorno del bimestre successivo - i direttori generali delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliero-universitarie e degli Irccs di diritto pubblico, provvedano a pubblicare sul relativo sito istituzionale i dati di monitoraggio distinti per classi di priorità sui tempi d'attesa nell'erogazione di tutte le prestazioni eseguite nell'ambito dell'attività istituzionale e dell'attività libero-professionale intramuraria, e i risultati della contabilità analitica e separata riferita al bimestre precedente, con indicazione dei costi diretti e indiretti, e dei mancati introiti da compartecipazione alla spesa sanitaria. La norma è ufficialmente entrata in vigore lo scorso 12 aprile 2019, quindi per il primo bimestre maggio-giugno 2019 la pubblicazione sui portali doveva avvenire entro il 5 luglio 2019. Dando un'occhiata ai siti delle Asl e delle aziende ospedaliere autonome, non si può ancora affermare che la legge venga rispettata. Ci sono ancora falle, dati mancati, informazioni non chiare. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia