Alenia: torna l'incubo dei tagli all'indotto

Alenia: torna l'incubo dei tagli all'indotto
Levata di scudi dei lavoratori “Simmec” dello stabilimento “Alenia” di Grottaglie-Monteiasi dove vengono prodotte le due fusoliere in fibra di carbonio del...

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Levata di scudi dei lavoratori “Simmec” dello stabilimento “Alenia” di Grottaglie-Monteiasi dove vengono prodotte le due fusoliere in fibra di carbonio del Boeing 787 “Dreamliner”. Finmeccanica “Leonardo” (la nuova scritta campeggia al posto della precedente “Alenia Aermacchi”: nello scorso aprile, infatti, c’è stato il “rebranding” dell’azienda) ha in animo, secondo gli operai, di tagliare e ridimensionare l’indotto «portandolo allo stremo, licenziando, cioè, centinaia di lavoratori, non garantendo così i livelli occupazionali o vendendo false speranze.


I vertici aziendali lasciano intendere che, diminuendo i costi di manodopera, si potranno recuperare i milioni di euro persi finora e raggiungere l’efficienza tanto sperata. Ma questo andrebbe a svantaggio delle già esigue risorse locali, ovvero dei lavoratori. La stessa industria aerospaziale», continua la nota della “Rsu Fiom” e della “Fismic Simmec”, «non brilla per coerenza».

 Nei giorni scorsi i lavoratori della “Simmec” (molti dei quali hanno la mansione di “laseristi”, ovvero si occupano delle misurazioni dei barili di fusoliera) si sono riuniti per discutere delle loro problematiche con l’azienda napoletana. «Abbiamo necessità di capire quale sarà il nostro futuro (non sappiamo, infatti, se ci saranno altre commesse oppure no) e pertanto non vogliamo arrenderci, perché dobbiamo difendere il nostro futuro e quello delle nostre famiglie. Siamo stanchi di attendere delle risposte da parte dei dirigenti di Finmeccanica, incapaci di prendere delle decisioni. Per questo abbiamo dichiarato lo stato di agitazione, fino a lunedì 9 maggio, data entro la quale ci auguriamo di ricevere delle risposte chiare ed ufficiali. Nel caso in cui non avremo riscontri positivi, ci avverremo della facoltà di attuare delle forme di protesta più incisive».


Il sindaco di Monteiasi Nunzio Grottoli ha ricevuto una delegazione dei lavoratori della “Simmec”, molti dei quali provenienti da Monteiasi: «Per sette di loro, che hanno un contratto interinale, si prospetta quasi certamente, entro il 31 maggio, un esonero; per altri, invece, incombe, come una spada di Damocle, la cassa integrazione, prodromica al licenziamento. Staremo al fianco dei lavoratori», ha aggiunto Grottoli, «ai quali abbiamo già espresso la nostra piena solidarietà; faremo di tutto per scongiurare un tale triste epilogo, nella speranza che possano essere assorbiti in altre ditte e che, comunque, continuino a lavorare nello stabilimento. Molti di loro prestano servizio da dieci anni, quindi sarebbe una vera iattura ricominciare tutto daccapo. Quanto prima scriverò ad Alenia; mi faccio promotore di un summit, che veda la partecipazione sia dei vertici dell’azienda, sia dei miei “colleghi”, ovvero i sindaci di Grottaglie e di Carosino. L’auspicio», riprende e conclude Grottoli, «è che si possa trovare, in tempi brevi, una soluzione a questa spinosa questione che mette a repentaglio dei posti di lavoro». L’obiettivo del primo cittadino di Monteiasi è dunque quello di salvare i lavoratori, di farli continuare a lavorare, «perché è gente con un certo curriculum e una professionalità, che ha fatto corsi su corsi ed ha riposto le sue speranze sullo stabilimento». Intanto, il 17 maggio è previsto, a Roma, in piazza “Montegrappa” (dove ha sede l’azienda) un confronto tra i sindacati e la “Leonardo-Finmeccanica”. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia