TARANTO - «Il sindacato, unitariamente, ha espresso numerose criticità sul piano industriale, confermando la propria indisponibilità ad accettare licenziamenti». Lo...
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Il Mise, inoltre, avrebbe avviato una verifica con l'avvocatura di Stato per riaprire la gara solo sul prezzo. Il parere dovrebbe arrivare in giornata. Il Ministro Calenda avrebbe ribadito che «rilanci su tutti e tre i capitoli dell'offerta (piano industriale, ambientale e occupazionale» implicherebbero il rifacimento della gara. Quanto alla data del 5 giugno fissata per l'aggiudicazione ad Am Investco, questa, secondo quanto riferiscono diverse fonti, è legata, è un termine necessario per permettere lo svolgersi di tutta la procedura che ha nel 30 settembre 2017 il termine ultimo per ottenere l'approvazione al nuovo piano ambientale. A margine, appunto, le reazioni: I sindacati dei metalmeccanici sono usciti dal Mise insoddisfatti dell'incontro: «No ai licenziamenti» è un punto fermo per tutte le sigle che per il 5 giugno hanno indetto un assemblea e manifestazioni a Genova e Novi Ligure.
A Taranto, nelle stesse ore, ha tenuto banco lo sciopero di quattro ore (le ultime quattro del primo turno, dalle 11 alle 15) dei lavoratori diretti dell'Ilva e dell'appalto in concomitanza con il nuovo vertice al Mise per discutere dei piani industriali presentati dalle due cordate interessate a rilevare l'azienda, che prevedono migliaia di esuberi. In duemila hanno animato il presidio sotto la portineria direzione. Fim, Fiom, Uilm e Usb annunciano ulteriori assemblee e iniziative di mobilitazione. I sindacati «respingono con forza - è stato detto - i numeri degli esuberi presentati da entrambe le cordate nei loro piani che risultano così non negoziabili» e «si dichiarano indisponibili a negoziare sui piani industriali presentati, che vanno riscritti garantendo salute, ambiente, occupazione e salari». Si ribadisce poi «la necessità di costruire una piattaforma rivendicativa che preveda il coinvolgimento della città». Sono in presidio alcune centinaia di lavoratori, alcuni dei quali hanno parlato con il megafono e dalle loro dichiarazioni è emersa anche una diversità di vedute sulla gestione delle iniziative di mobilitazione. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia