Ilva, sciopero a Taranto e vertice al Mise

Ilva, sciopero a Taranto e vertice al Mise
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Giovedì 1 Giugno 2017, 16:11 - Ultimo aggiornamento: 17:44
TARANTO - «Il sindacato, unitariamente, ha espresso numerose criticità sul piano industriale, confermando la propria indisponibilità ad accettare licenziamenti». Lo affermano, in una nota congiunta, Fim, Fiom e Uilm, Cgil, Cisl e Uil dopo l'incontro di questa mattina al Ministero della Sviluppo Economico con il Ministro Carlo Calenda il viceministro Teresa Bellanova e i commissari straordinari dell'Ilva per la valutazione dei piani delle due cordate interessate a rilevare il Siderurgico. «Nel corso dell'incontro - aggiungono i sindacati - abbiamo chiesto di poter proseguire in modo più dettagliato il confronto sui contenuti di merito prima di procedere all'aggiudicazione. Il Governo ha dichiarato, che nel rispetto della procedura il confronto può proseguire solo dopo l'aggiudicazione».
Il Mise, inoltre, avrebbe avviato una verifica con l'avvocatura di Stato per riaprire la gara solo sul prezzo. Il parere dovrebbe arrivare in giornata. Il Ministro Calenda avrebbe ribadito che «rilanci su tutti e tre i capitoli dell'offerta (piano industriale, ambientale e occupazionale» implicherebbero il rifacimento della gara. Quanto alla data del 5 giugno fissata per l'aggiudicazione ad Am Investco, questa, secondo quanto riferiscono diverse fonti, è legata, è un termine necessario per permettere lo svolgersi di tutta la procedura che ha nel 30 settembre 2017 il termine ultimo per ottenere l'approvazione al nuovo piano ambientale. A margine, appunto, le reazioni: I sindacati dei metalmeccanici sono usciti dal Mise insoddisfatti dell'incontro: «No ai licenziamenti» è un punto fermo per tutte le sigle che per il 5 giugno hanno indetto un assemblea e manifestazioni a Genova e Novi Ligure.

A Taranto, nelle stesse ore, ha tenuto banco lo sciopero di quattro ore (le ultime quattro del primo turno, dalle 11 alle 15) dei lavoratori diretti dell'Ilva e dell'appalto in concomitanza con il nuovo vertice al Mise per discutere dei piani industriali presentati dalle due cordate interessate a rilevare l'azienda, che prevedono migliaia di esuberi. In duemila hanno animato il presidio sotto la portineria direzione. Fim, Fiom, Uilm e Usb annunciano ulteriori assemblee e iniziative di mobilitazione. I sindacati «respingono con forza - è stato detto - i numeri degli esuberi presentati da entrambe le cordate nei loro piani che risultano così non negoziabili» e «si dichiarano indisponibili a negoziare sui piani industriali presentati, che vanno riscritti garantendo salute, ambiente, occupazione e salari». Si ribadisce poi «la necessità di costruire una piattaforma rivendicativa che preveda il coinvolgimento della città». Sono in presidio alcune centinaia di lavoratori, alcuni dei quali hanno parlato con il megafono e dalle loro dichiarazioni è emersa anche una diversità di vedute sulla gestione delle iniziative di mobilitazione. 
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