Il ministro Abodi in città. «Risorse sbloccate, si apre la stagione dei cantieri per i Giochi»

L'arrivo del ministro dello Sport ieri a Taranto
«Si apre la stagione più operativa, quella più esaltante degli affidamenti, dei cantieri che si aprono nel rispetto della legalità assoluta, con grande...

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«Si apre la stagione più operativa, quella più esaltante degli affidamenti, dei cantieri che si aprono nel rispetto della legalità assoluta, con grande attenzione al tema della trasparenza e della legalità. Cantieri che porteranno al miglioramento della qualità della vita di molti cittadini pugliesi attraverso i Giochi del Mediterraneo. Di questo mi auguro che si possa render merito a tutti quelli che stanno lavorando per quest’obiettivo e anche al Governo che ha messo a disposizione le risorse».

Ecco lo scenario che il ministro dello Sport, Andrea Abodi, vede ora per i Giochi del 2026 dopo che ieri la Regione Puglia ha approvato l’intesa con il Governo.

Gli incontri

Si sbloccano i primi 167 milioni per 27 impianti sportivi. Abodi ieri è stato a Taranto. Ha incontrato il prefetto Paola Dessì, poi, in Camera di Commercio, ha presieduto una riunione con il commissario dei Giochi, Massimo Ferrarese, il vice sindaco Gianni Azzaro, l’ad di Sport e Salute, Diego Nepi Molineris - la società pubblica che sta progettando il “nuovo” Iacovone - e il Taranto Calcio: il presidente Massimo Giove, il vice Enzo Sapia e il consulente del presidente, Vittorio Galigani.

Presenti anche Michele Pelillo, vice presidente del comitato organizzatore dei Giochi, e il dg Carlo Molfetta. Infine, Abodi è stato allo stadio. E anche per lo Iacovone c’è una schiarita.

Il caso stadio

Durante la ristrutturazione, il Taranto Calcio potrà usare lo stadio per le partite in casa. Confermata, quindi, la linea espressa un mese fa e asseverata da Sport e Salute, per la quale le due cose sono compatibili, ma, rispetto alla riunione precedente, c’è una novità. Si studierà anche un piano B. Una soluzione alternativa se nel corso dei lavori allo Iacovone, per problemi tecnici-organizzativi o di sicurezza del pubblico, l’uso per le partite non fosse più disponibile. La soluzione B dovrebbe essere lo stadio di Massafra, dove è già in corso un adeguamento, che in questo caso verrebbe potenziato. «Sullo stadio - rileva Ferrarese - stiamo realizzando qualcosa di importante. Si è partiti da 18 milioni e si è andati oltre i 40 per uno stadio che rimarrà a Taranto. Stiamo lavorando insieme ai progettisti per tentare di far disputare le partite mentre si realizzano i lavori. Non sarà cosa facile. Bisognerà quindi pensare ad un piano B perché possono esserci problemi. Non c’è solo il ministro o il commissario. Ci sono la Prefettura, la Questura, i Vigili del Fuoco e quindi per qualsiasi cosa dovesse accadere, dobbiamo avere la disponibilità di un’alternativa».

Ieri il tema stadio era tra le priorità, specie dopo che Ferrarese ha manifestato le sue perplessità sulla coabitazione tra lavori e partite. E pur confermando la scelta duale, emerge tuttavia un approccio di maggiore prudenza. «Abbiamo obiettivi comuni - sostiene Abodi -. Quindi cercheremo di fare in tempo utile e nel modo giusto, dal punto di vista anche del rispetto della forma, tenendo conto delle esigenze di tutti, a partire da quelle dei tifosi. Facciamo parte della stessa squadra. Questo è il messaggio che deve arrivare alla comunità. Non ci sono distanze da colmare. Cercheremo le soluzioni migliori per fare bene e presto».

I rapporti con la Regione

Tornando invece all’intesa Governo-Regione, Abodi dice che «adesso si possono sbloccare le risorse e può partire la fase più dinamica, quella del trasferimento degli affidamento alle amministrazioni comunali e poi della gestione diretta, da parte del commissario, dei cantieri con il supporto prezioso di Sport e Salute, che è stazione appaltante e piattaforma tecnica a disposizione del commissario».

Il ministro non risponde alla chiosa polemica della nota regionale che, annunciando il sì all’intesa, evidenzia che dei 27 impianti, “24 sono esattamente gli stessi che facevano parte di quello definito da oltre 18 mesi dal comitato organizzatore con il precedente Governo” e che “dopo oltre un anno e mezzo, siamo a condividere lo stesso elenco di interventi”. «Valorizzo l’intesa - taglia corto Abodi -. È la cosa più importante e non deve mai venir meno al di là degli aspetti formali. Anche con la Regione c’è un interesse comune che non è soltanto quello delle istituzioni ma della comunità e delle persone che, grazie ai Giochi del Mediterraneo, hanno voglia di vedere gli impianti sportivi migliorati. Questo è il dato più importante».

«I decreti attuativi sono stati firmati. Si fa un passo avanti come avevamo auspicato e come era naturale che fosse», aggiunge Abodi, per il quale l’incontro è stato utile perché «ha sancito le modalità della collaborazione nel rispetto dei ruoli. C’è grande serenità anche da parte dell’amministrazione, del club e nostra. Dobbiamo far bene. Abbiamo l’obbligo di fare bene e nei tempi necessari per i Giochi del Mediterraneo. E siamo convinti di riuscirci. Mi auguro che parta un messaggio rassicurante per tutti».

I tempi

Certo, resta sempre il nodo dei tempi: si riuscirà a finire gli impianti per l’inaugurazione dei Giochi? «È un dubbio - risponde Abodi - col quale dobbiamo imparare a convivere. Deve essere un richiamo costante e quotidiano alla responsabilità, che non ci manca, per fare in modo che i tempi vengano rispettati».

«Lavoreremo ancora di più per cercare di collaborare con tutte le amministrazioni, soprattutto con quella di Taranto, che è la capitale dei Giochi» commenta Ferrarese, che infine lancia una frecciata alla Regione: «Spero che non ci sia polemica».

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Quotidiano Di Puglia