Il suo ultimo viaggio ha preso il via dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Taranto dove era stata allestita la camera ardente. Ed è tornato a Fragagnano. Dove...
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Si rinnova qui il dramma del venerdì santo, ha continuano. «È l'ennesima morte sul lavoro per adempimento del dovere. Nessuna creatura umana può e deve morire così. A Dio- ha concluso - chiediamo di custodirci e di proteggerci. Alle istituzioni chiediamo di garantire sicurezza e difesa nella vita». In prima fila ieri ai funerali dello sfortunato vigile del Fuoco il sottosegretario di stato al Ministero dell'Interno, Stefano Candiani. La piazzetta nella quale d'estate il Vigile del Fuoco si divertiva a giocare a calcio è gremita di corpi militari e civili e di fragagnanesi chiusi nel lutto cittadino. Mentre in aria si levavano palloncini tricolore, le sirene accompagnano l'inno dei Vigili del Fuoco tra la commozione generale.
«Molte volte i Vigili del fuoco sono stati definiti angeli senza volto- ha detto un collega- ma oggi possiamo dare un volto a tutti noi che indossiamo con orgoglio questa divisa. E questo volto è il tuo, caro Antonio». Gli hanno detto addio con un ultimo bacio sul legno freddo. Lo hanno visto morire davanti ai loro occhi quel martedì nel circolo ippico Horse club di San Giorgio. L'incendio sull'autocarro in fiamme era quasi domato quando un portellone si è scardinato e ha travolto il Vigile del Fuoco. Fatalità? L'ipotesi che l'incendio sia stato di natura dolosa è stata confermata, anche se con il condizionale, dal comandante nazionale del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco Fabio Dattilo. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia