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Un giorno certamente indimenticabile per gli sposi ma anche per gli invitati di un banchetto nuziale, che pochi giorni dopo hanno ricevuto la brutta notizia: sposi positivi al covid, tutti in quarantena. I calcoli del ministero applicati anche dalla Asl di Taranto in materia di ricerca epidemiologica per stanare il Covid-19 non hanno infatti funzionato nel caso degli sposi di Grottaglie positivi al virus. Ieri mattina sui circa 80 invitati al banchetto nuziale, una donna, che era tra gli ospiti, è risultata contagiata dal coronavirus nonostante inizialmente non fosse stata considerata tra le persone a rischio.
Il criterio del cosiddetto contact tracing, che esclude il rischio del contagio quando il contatto è avvenuto oltre le 48 dalla comparsa dei primi sintomi del trasmettitore infetto, aveva fatto scartare le ricerche del virus sugli 83 ospiti della cerimonia. Ieri, il contrordine: tamponi e isolamento domiciliare per tutti.
A darne notizia è stata la Asl ionica con un comunicato stampa che mette in apprensione gli invitati degli sposi. «Dalla indagine epidemiologica condotta si legge - è risultato che la donna ha sviluppato sintomatologia sovrapponibile al Covid-19 già domenica scorsa e che la stessa venerdì aveva partecipato al matrimonio già noto per la positività riscontrata ieri dagli sposi.
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Centotré, in tutto, le persone da tamponare e tenere sotto osservazione. Numeri che potrebbero crescere nella ricostruzione della catena dei contatti. Il sindaco di Grottaglie cerca di infondere serenità. «Atteniamoci ai dati dice Ciro Dalò per ora i grottagliesi contagiati sono solo tre e speriamo che il numero resti tale», afferma il sindaco di una città che ha già sopportato l'urto del focolaio scoppiato nell'azienda agricola di Polignano dove lavorano trecento grottagliesi, tutti sottoposti a tampone, fortunatamente solo una decina contagiati. Le rassicurazioni del primo cittadino non bastano a spegnere il clima di paura che trova spazio soprattutto sui social dove le illazioni si alternano a vere e proprie accuse dirette con pubblicazione di nomi di probabili invitati. Una piaga che ha costretto il curatore del servizio fotografico della coppia contagiata a rendere pubblica su Facebook la sua negatività al test e quella dei collaboratori del suo studio. «Dovremmo darci man forte l'un l'altro anziché additare come possibile untore questo o quel cittadino, solo così riusciremo a sopportare un periodo storico già di per sé pesante e logorante», si legge nello sfogo del professionista. La risposta ora spetta ai 103 tamponi che saranno eseguiti a partire da lunedì prossimo.
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Quotidiano Di Puglia