Greenpass: Puzzer a Taranto: Presto manifestazioni a confine con Austria: creare disagi per trasporto merci all'estero

Il leader dei portuali triestini ha preso parte a un raduno no vax in Puglia

Greenpass: Puzzer a Taranto: Presto manifestazioni a confine con Austria: creare disagi per trasporto merci all'estero
Mentre nelle vie dello shopping debuttano transennamenti e accessi contingentati per far fronte alla folla degli acquisti natalizi e in alcuni centri storici le mascherine...

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Mentre nelle vie dello shopping debuttano transennamenti e accessi contingentati per far fronte alla folla degli acquisti natalizi e in alcuni centri storici le mascherine diventano obbligatorie anche all'aperto, in diverse città italiane è andato in scena l'ennesimo sabato di proteste contro il Green pass. Da Trento a Taranto ci sono stati raduni rigorosamente senza mascherina nonostante l'ulteriore allarme contagi per la nuova variante Omicron.

Il leader dei portuali triestini a Taranto

«Faremo una manifestazione al confine con l'Austria, ci riusciremo, ci organizzeremo, faremo venire su tutti i nostri sostenitori perché è l'ora di farci sentire, basta chiacchiere. Loro ci attaccano e noi ci dobbiamo difendere». Lo ha annunciato Stefano Puzzer, leader dei portuali triestini, intervenendo a una manifestazione no Green pass a Taranto. «Noi adesso - ha aggiunto - abbiamo creato una rete tra lavoratori portuali. Siamo pronti a fare delle mosse assieme ai portuali di Genova, di La Spezia e di Trieste perché questi porti importanti sono quelli che vanno a portare le merci fuori dall'Italia. Se noi diamo messaggi all'Italia abbiamo visto che l'Italia non ci ascolta, quindi noi dobbiamo creare disagi all'est Europa, al nord Europa e non solo all'Italia». In «difesa del popolo italiano», ha osservato Puzzer, «mi sono permesso di chiedere di essere accettato all'Onu. Io martedì sarò a Ginevra e andrò a nome del popolo italiano per quel che è successo a Trieste e anche in nome del popolo triestino. È un porto sotto regime internazionale e l'Italia non poteva fare quello che ha fatto. Abbiamo parlato con i nostri fratelli austriaci e sloveni perché adesso vediamo che non siamo solo noi, come popolo, sotto attacco». «Noi - ha attaccato il lavoratore portuale - siamo l'esperimento europeo e questo gli altri lo stanno prendendo per esempio. Abbiamo visto che gli austriaci si sono svegliati, gli sloveni pure e quindi dobbiamo unirci e creare noi l'Europa. Noi dobbiamo decidere il nostro futuro e soprattutto il futuro dei nostri figli».

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Quotidiano Di Puglia