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Tragedia sfiorata due giorni fa nello stabilimento ex Ilva di Taranto. Un operaio, durante manovre di sostituzione di uno snorkel - pesante struttura che entra in siviera per modificare i valori dell'acciaio - ha riscchiato di restare schiacciato sotto la struttura.
La denuncia dei sindacati
Si è «sfiorata la tragedia» nella giornata di giovedì nel reparto Acciaieria 2 dello stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto per la caduta dello snorkel, una pesante struttura che entra in siviera per modificare i valori dell'acciaio.
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Lo snorkel, spiega Gennaro Oliva della Uilm, è una «sorta di imbuto in materiale refrattario che pesa diverse tonnellate ed entra nella siviera piena d'acciaio per modificarne i valori» con l'aggiunta di ferroleghe e soffiaggio di ossigeno. «Il problema - sostiene Oliva - non è il singolo incidente ma il fatto che non si facciano le manutenzioni. E ci risulta che diversi direttori di area si stiano dimettendo perché hanno responsabilità in termini di sicurezza». Il giorno prima nel reparto Pla2 (Produzione Lamiere) un lavoratore si è fratturato il piede sinistro durante le operazioni di imbracatura di un cilindro. «Torniamo a sollecitare l'azienda - sottolineano le Rsu Uilm e Usb - affinché venga garantita la sicurezza in fabbrica e non si continui più a scaricare tutto il peso della crisi sulle spalle dei lavoratori. Ci aspettiamo dunque investimenti sia dal punto di vista tecnologico che organizzativo e un organico adeguato alle reali esigenze».
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