Ex Ilva, gli studenti in fabbrica. L'ira dei genitori tarantini: «Assurdo fare formazione lì». La replica della società: «Indice basso»

Ex Ilva, gli studenti in fabbrica. L'ira dei genitori tarantini: «Assurdo fare formazione lì». La replica della società: «Indice basso»
Troppi infortuni all'ex Ilva. Anzi no. Almeno, quest'ultima è la tesi della società. Ricapitoliamo: dopo la notizia dello scambio formazione-lavoro con gli...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Troppi infortuni all'ex Ilva. Anzi no. Almeno, quest'ultima è la tesi della società. Ricapitoliamo: dopo la notizia dello scambio formazione-lavoro con gli studenti del Pacinotti-Fermi, in visita allo stabilimento siderurgico, hanno preso posizione i Genitori tarantini.

In una lettera sottolineano che «se non fosse drammaticamente assurdo, ci sarebbe da ridere nell’apprendere che gli studenti dedicheranno la prima delle tre settimane alla formazione obbligatoria in materia di “salute e sicurezza sui luoghi di lavoro”, nell’azienda con una altissima percentuale di incidenti, spesso mortali, che sta cadendo a pezzi, che ancora oggi, con la produzione al minimo, rappresenta un rischio inaccettabile per la salute di lavoratori e cittadini. Nelle due settimane successive, gli studenti, sulla base del loro indirizzo di studi, verranno assegnati a diverse aree lavorative, seguiti da insegnanti e tecnici dell’industria».

Botta e risposta

Secondo Genitori tarantini «è inaccettabile che giovani della nostra provincia debbano frequentare una azienda altamente inquinante che non offre la totale sicurezza personale, come più volte accertato dalle indagini sui vari incidenti verificatisi in questi anni all’interno dell’area dell’acciaieria».

A stretto giro la replica di Acciaierie d’Italia: «Acciaierie d’Italia sottolinea che l’indice di frequenza infortuni dei suoi stabilimenti per l’anno 2020 è inferiore a 10 che rappresenta il dato più basso mai registrato nella storia dell’azienda ed un dato inferiore alla media globale rilevata annualmente dalla WorldSteel Associations. Secondo documentazioni di Federacciai, l’indice di frequenza infortuni del settore siderurgico italiano è pari a 18,3 mentre specificatamente per le acciaierie l’indice di frequenza infortuni risulta del 14,8».

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia