Troppi infortuni all'ex Ilva. Anzi no. Almeno, quest'ultima è la tesi della società. Ricapitoliamo: dopo la notizia dello scambio formazione-lavoro con gli studenti del Pacinotti-Fermi, in visita allo stabilimento siderurgico, hanno preso posizione i Genitori tarantini.
In una lettera sottolineano che «se non fosse drammaticamente assurdo, ci sarebbe da ridere nell’apprendere che gli studenti dedicheranno la prima delle tre settimane alla formazione obbligatoria in materia di “salute e sicurezza sui luoghi di lavoro”, nell’azienda con una altissima percentuale di incidenti, spesso mortali, che sta cadendo a pezzi, che ancora oggi, con la produzione al minimo, rappresenta un rischio inaccettabile per la salute di lavoratori e cittadini. Nelle due settimane successive, gli studenti, sulla base del loro indirizzo di studi, verranno assegnati a diverse aree lavorative, seguiti da insegnanti e tecnici dell’industria».
Botta e risposta
Secondo Genitori tarantini «è inaccettabile che giovani della nostra provincia debbano frequentare una azienda altamente inquinante che non offre la totale sicurezza personale, come più volte accertato dalle indagini sui vari incidenti verificatisi in questi anni all’interno dell’area dell’acciaieria».
A stretto giro la replica di Acciaierie d’Italia: «Acciaierie d’Italia sottolinea che l’indice di frequenza infortuni dei suoi stabilimenti per l’anno 2020 è inferiore a 10 che rappresenta il dato più basso mai registrato nella storia dell’azienda ed un dato inferiore alla media globale rilevata annualmente dalla WorldSteel Associations.