Acciaierie d'Italia presenta il Centro ricerca e sviluppo: si punta alla transizione energetica e all'economia circolare

Acciaierie d'Italia presenta il Centro ricerca e sviluppo: si punta alla transizione energetica e all'economia circolare
È stato presentato al top management di Acciaierie d’Italia (ex Ilva) il Centro di ricerca e sviluppo dell’azienda. Il Centro è nello stabilimento...

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È stato presentato al top management di Acciaierie d’Italia (ex Ilva) il Centro di ricerca e sviluppo dell’azienda. Il Centro è nello stabilimento siderurgico di Taranto. Acciaierie d’Italia è la società formata da ArcelorMittal e da Invitalia - società del Mef - a seguito dell’investimento dello Stato. Il Centro occupa una superficie di 2.000 metri quadrati tra uffici e laboratori, che si aggiungono a quelli già presenti nello stabilimento. Investimenti già effettuati per 2,5 milioni di euro per la ristrutturazione di una palazzina di stabilimento mentre gli investimenti previsti sono pari a 10 nei prossimi 3 anni.

 

Le novità

 

Sono 12 gli ingegneri neoassunti, 6 gli ingegneri già presenti a cui si affiancheranno 12 tecnici di laboratorio entro 12 mesi. Il Centro, riferisce Acciaierie d'Italia, nasce «per rispondere agli impegni e alle sfide che contraddistinguono il sito di Taranto e più in generale la produzione siderurgica italiana, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale ed economica e l'efficientamento dei processi produttivi».

Sono sei le direttrici: «decarbonizzazione; transizione energetica e efficientamento dell'approvvigionamento elettrico (anche in merito alle centrali interne); economia circolare, sviluppo nuovi prodotti, sviluppo della produzione di tubi per il trasporto di idrogeno; digitalizzazione e Industry 4.0 (sono già partiti in diverse aree)».

Attualmente il Centro di Ricerca e Sviluppo è già al lavoro su 12 progetti e ha avviato 11 collaborazioni con enti esterni: «dagli accordi strategici si precisa - con CSM/ Rina, Paul Wurth e Snam fino alle collaborazioni con l'Università. Tra di esse da segnalare il Politecnico di Torino, l'Università di Pisa e l'Università di Bari».

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Quotidiano Di Puglia