Ergastolano prende a pugni un agente: «Ora basta, intervenga il ministro»

L'appello di Sappe e Uilpa: "Mancano 18mila poliziotti"

Ergastolano prende a pugni un agente: «Ora basta, intervenga il ministro»
Un agente di polizia penitenziaria colpito al volto da un detenuto. È accaduto nel carcere di Taranto questa mattina. Il sindacato Sappe denuncia nuovamente le condizioni...

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Un agente di polizia penitenziaria colpito al volto da un detenuto. È accaduto nel carcere di Taranto questa mattina. Il sindacato Sappe denuncia nuovamente le condizioni di lavoro degli agenti penitenziari, dopo i fatti della scorsa settimana (due morti, un suicidio e un arresto cardiaco e un tentativo di sequestro). Secondo la ricostruzione del Sappe, un detenuto condannato all'ergastolo, senza motivo avrebbe colpito un poliziotto al volto, lasciandolo per terra riverso sul proprio sangue. 

La prognosi

«Frattura alla mandibola e trenta giorni di prognosi per l'appartenente al corpo di polizia penitenziaria che stamattina, presso la casa circondariale di Taranto, è stato proditoriamente aggredito da un detenuto ergastolano e recidivo. Sono tuttavia in corso ulteriori indagini diagnostiche e per questo il malcapitato servitore dello Stato è stato trasferito dal nosocomio tarantino al Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari)». Lo sottolinea Gennarino De Fazio, segretario generale della UilPa Polizia Penitenziaria. 

L'accusa

Dal sindacato l'accusa al Dap: «Avrebbero dovuto applicare al detenuto l'articolo 14 bis dell'ordinamento penitenziario (regime di sorveglianza speciale per i detenuti che compromettono la sicurezza)». E ancora: «Perché nonostante le varie sollecitazioni suffragate dai numeri  non ha ancora inviato personale sufficiente a Taranto, nonchè sfollato il carcere?».

«Per avvalorare le nostre denunce abbiamo rappresentato che non è possibile che a fronte di una proporzione nazionale di 0,66 agenti per detenuto a Taranto sia di 0,36», scrive il Sappe.

La Uilpa

«Frattura alla mandibola e trenta giorni di prognosi per l’appartenente al Corpo di polizia penitenziaria che stamattina presso la Casa Circondariale di Taranto è stato proditoriamente aggredito da un detenuto ergastolano e recidivo. Sono tuttavia in corso ulteriori indagini diagnostiche e per questo il malcapitato servitore dello Stato è stato trasferito dal nosocomio tarantino ad Acquaviva Miulli». Lo riferisce Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

«Le aggressioni ai danni della Polizia penitenziaria proseguono senza soluzione di continuità, mostrandosi ancora in forte crescita. Vista la secretazione dei dati, per supposti motivi di ordine e sicurezza pubblica, da parte del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, stimiamo che ormai superino le quattro al giorno, considerando solo quelle più gravi. Apprezziamo la particolare sensibilità e attenzione sul tema del Sottosegretario al Ministero della Giustizia, con specifica delega, Andrea Delmastro delle Vedove, ma servono provvedimenti tangibili e immediati che chiedono l’impegno del governo tutto. Pure per questo sarebbe importante che il Guardasigilli, Carlo Nordio, ancora non pervenuto, desse sulle carceri concreto segno di sé. A fronte di ben 18mila unità mancanti, necessita subito un decreto carceri, con procedure d’urgenza, per immediate assunzioni straordinarie, le quali devono essere rese possibili dal rifacimento della struttura formativa, con implementazione del numero delle scuole (in passato dismesse), quelle sì, ricavabili agevolmente in caserme in disuso. Va poi rivisto il modello custodiale, argomento di cui molti parlano, anche ai vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e del Ministero della Giustizia, ma rispetto ai quali nessuno interviene e su cui vorremmo segnali principalmente dal Capo del DAP, Giovanni Russo, anche lui sinora, per quel che ci risulta, di impercettibile impatto sulle politiche di gestione penitenziaria. Chiediamo a gran voce che il Ministero della Giustizia si costituisca parte civile nei procedimenti penali a carico degli autori delle aggressioni, cominciando dal caso di Taranto».

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Quotidiano Di Puglia