È stata la sua «purificazione», una sorta di digiuno terapeutico, a uccidere una donna di 43 anni di un piccolo comune della provincia di Taranto. Questa...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Intera famiglia segregata in casa per due anni: padre, madre e figli dipendenti dal web
Soffoca figlia di tre mesi e poi chiede il risarcimento danni
Nel letto della sua camera, infatti, l'anziana signora ha trovato il corpo senza vita della figlia.
Non c'erano segni di violenza su quel corpo esile, provato dai sacrifici che si autoimponeva. Disperata, la donna ha chiamato i carabinieri che sono immediatamente intervenuti e avviato la raccolta dei primi rilievi.
La vicenda è finita sul tavolo del sostituto procuratore della Repubblica Lucia Isceri che ha disposto l'autopsia per accertare le cause della morte. Il compito di ricercare la verità e analizzare il corpo della donna è stato affidato il medico legale Alberto Tortorella che nelle scorse settimane, anche a causa dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19, ha depositato la relazione finale.
Nel documento inviato al pm Isceri, il consulente medico della procura ha dichiarato che la causa della morte è da identificare proprio nel digiuno che la 43enne aveva intrapreso da qualche tempo. Una vicenda non nuova per la madre della vittima, ma che mai avrebbe chiaramente immaginato un esito così drammatico.
Quella scelta della figlia, inoltre, spesso era stata causa di grandi litigi tra le due donne: agli investigatori l'anziana donna ha spiegato che quando si allontanava per qualche giorno si premurava di lasciare del cibo per la figlia che tuttavia spesso lo ignorava. Per un lungo periodo si era infatti nutrita solo con frutta e verdura, ma qualche giorno prima che la madre si allontanasse per l'ultima volta le aveva annunciato l'intenzione di avviare la pratica della «purificazione» che consisteva nel privarsi di qualunque forma di cibo. Ed è stato proprio questo digiuno a ucciderla.
Il medico legale Tortorella nel corso dell'autopsia ha infatti riscontrato una presenza significativa di «acetone» sostanza che si sprigiona proprio a causa di lunghi digiuni.
Insomma a quell'astinenza volontaria dal cibo l'organismo ha reagito producendo acetone che ha causato una serie di reazioni che hanno portato alla morte della 43enne. La pratica di purificazione che avrebbe dovuto migliorare la qualità della vita di quella donna, è stata invece la causa del suo decesso. L'ha uccisa una scelta presa in modo leggero, poco approfondito. E pagata con un prezzo davvero troppo caro.
La stessa scelta che ogni giorno tante persone intraprendono per obiettivi estetici, religiosi o filosofici, ignorando i rischi a cui vanno incontro. Una scelta che, purtroppo, è costata la vita alla tarantina che si è spenta nella sua casa a soli 43 anni. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia