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Non sarebbe così certo, come ha assicurato l’Acquedotto pugliese, che le opere idrauliche del depuratore consortile di Manduria e Sava saranno indenni da disturbi olfattivi. È quanto emerge da un recente parere espresso dall’Arpa Puglia, dipartimento di Taranto, in merito al progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’opera ancora al vaglio della sezione Autorizzazioni ambientali della Regione Puglia.
Il parere firmato dal direttore del servizio territoriale dell’agenzia regionale per l’ambiente, Vittorio Esposito, si conclude con l’impossibilità ad esprimersi «sullo scenario emissivo considerato nello studio di impatto e conseguentemente sulla valutazione modellistica prodotta».
Quale sarà l'impatto odorigeno?
I risultati, ottenuti con calcoli scientifici e non reali, non essendo gli impianti ancora in esercizio, davano una concentrazione di odore massima pari a 4000 unità di misura, non superiore quindi al limite consentito. Questo per gli spazi confinanti. E per quelli aperti, quale sarà l’impatto odorigeno? Si chiedono i tecnici dell’Arpa.
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