Dagli scarichi di casa biomentano e biodiesel: il progetto di Acquedotto pugliese

Dagli scarichi di casa biomentano e biodiesel: il progetto di Acquedotto pugliese
Estrarre il biometano e il biodiesel dai fanghi ottenuti con la depurazione delle acque reflue: è il progetto innovativo di Acquedotto Pugliese, presentato a Lecce, presso...

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Estrarre il biometano e il biodiesel dai fanghi ottenuti con la depurazione delle acque reflue: è il progetto innovativo di Acquedotto Pugliese, presentato a Lecce, presso il depuratore di via Cantù (nelle vicinanze dello stadio). È la prima volta che un gestore italiano sperimenta una tecnologia per ridurre la quantità di fanghi prodotti e per valorizzare lo scarto dal punto di vista energetico. Il progetto BfBios punta all’economia circolare: l’obiettivo è quello di recuperare biometano e biodiesel per poter intanto essere autonomi dal punto di vista energetico all’interno dell’impianto e poi eventualmente anche per produrre energia da rivendere a fornitori terzi in un secondo momento («Deciderà Aqp», la battuta dei presenti). Il progetto è finanziato dalla regione Puglia con una serie di partner, tra cui The Hub Bari, Engeo, T&A, Cnr Irsa e Vitone Eco. 

BfBios, come funziona

Ridurre la quantità di fanghi, che di per sé hanno un costo di smaltimenti piuttosto alti (fino a 130 milioni di euro all’anno), è già un segnale evidente di economia circolare. «Nello specifico – spiegano da Aqp - si cercherà non solo di ridurne i volumi finali per contenere i costi di smaltimento degli stessi (attraverso un essiccamento a bassa temperatura), ma si punterà anche ad una congiunta produzione netta di un prodotto ad elevato valore aggiunto (come il Biodiesel), riducendo al minimo l’eventuale apporto di energia dall’esterno, che nel caso limite più ottimistico potrebbe addirittura essere annullato. La realizzazione di un obiettivo così ambizioso si basa non solo sull’applicazione di tecnologie di per sé innovative, ma anche attraverso una rispettiva efficiente integrazione dei suddetti processi, con recuperi termici di correnti esauste. In tal modo, si potrà definire pienamente recuperato il potenziale chimico-energetico dei fanghi di depurazione urbani, in linea coerente ai principi della green economy e dell’economia circolare».

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Quotidiano Di Puglia