Buste della spesa illegali, sequestrate due tonnellate di shoppers

Buste della spesa illegali, sequestrate due tonnellate di shoppers
A Manduria sequestrate dai Carabinieri Forestali due tonnellate di buste in plastica illegali. Continua  la campagna controlli finalizzata a verificare la corretta produzione...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
A Manduria sequestrate dai Carabinieri Forestali due tonnellate di buste in plastica illegali. Continua  la campagna controlli finalizzata a verificare la corretta produzione e distribuzione degli “shoppers”, che ha consentito ai militari del Nipaaf (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale) carabinieri di Taranto, di sottoporre a sequestro amministrativo cautelare, centinaia di migliaia di buste in plastica illegali, pari ad un peso di oltre due tonnellate pronte per essere commercializzate. A finire nella rete degli investigatori è stata un’azienda di distribuzione di imballaggi, operante a Manduria, la quale immetteva sul mercato della provincia ionica ed anche in quelle limitrofe, “buste per la spesa” non conformi agli standard previsti dalla normativa vigente. Inoltre, gli stessi prodotti erano privi di elementi identificativi del produttore nonché marchi e diciture attestanti la loro riutilizzabilità: informazioni necessarie per il consumatore e obbligatorie ai fini del riconoscimento delle buste commercializzabili. I trasgressori, destinatari di sanzioni amministrative che possono raggiungere cifre pari a 100.000 euro, dovranno smaltire i beni sottoposti a sequestro, secondo la normativa vigente che li qualifica come “rifiuti”.

  Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia