Bomba alla sede di un sindacato Uil, danni ingenti

Bomba alla sede di un sindacato Uil, danni ingenti
TARANTO - La bomba è esplosa nel cuore della notte. Intorno alle due, proprio sotto la finestra degli uffici della Feneal Uil, in via Dario Lupo ad un passo dall’incrocio con...

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TARANTO - La bomba è esplosa nel cuore della notte. Intorno alle due, proprio sotto la finestra degli uffici della Feneal Uil, in via Dario Lupo ad un passo dall’incrocio con viale Virgilio. E ad un pugno di metri dalla sede della Confidustria di Taranto. Il potente fragore ha svegliato tutti e l’allarme è scattato immediatamente. Sul posto sono piombati i carabinieri che sono giunti dal vicino comando provinciale. Davanti ai loro occhi quella finestra fatta a pezzi dalla bomba. In pochi minuti è stato informato Antonio Guida, segretario della sezione edili della Uil, finita nel mirino degli attentatori. È stato lui ad aprire la porta degli uffici ai militari. Così si è avuto subito la piena consapevolezza della portata dell’ordigno e dell’intimidazione recapitata al sindacato. La bomba, infatti, è stata sistemata sul davanzale della finestra. Ha frantumato gli infissi ed ha fatto a pezzi anche la base in marmo. All’interno le schegge hanno seminato altri danni e piuttosto ingenti. Con vetrate abbattute e scrivanie ribaltate. Una scena sconcertante come risultato di un messaggio tutto da decifrare.

I carabinieri si sono messi prontamente al lavoro, e dell’accaduto è stata informata la Digos. È stato ascoltato subito il segretario della Feneal Uil. Guida è sostanzialmente caduto dalle nuvole. Ha ripercorso l’attività della sua organizzazione nel settore di cui si occupa, ma non è stato in grado di indicare una vertenza o episodi tali da scatenare una reazione così violenta e pericolosa. Oltre alle sue dichiarazioni, peraltro, gli inquirenti hanno raccolto quelle di altre persone, ascoltate come informate sui fatti. Si è imboccata subito una pista. E all’alba i carabinieri hanno perquisito da cima a fondo la casa di un sospetto. Il blitz, però, non ha dato alcun esito e questa lettura dell’attentato è tornata a far compagnia alle altre ipotesi e con la stessa rilevanza. Di certo chi ha agito la scorsa notte ha voluto lanciare un segnale forte e chiaro. Nessun dubbio sul destinatario del messaggio esplosivo. La bomba, infatti, è stata sistemata proprio sul davanzale degli uffici dell’organizzazione sindacale. E nell’edificio non vi sono altri bersagli possibili di una offensiva del genere. In via Dario Lupo hanno effettuato un sopralluogo anche gli artificieri dell’Arma. Secondo un primo rapporto, gli attentatori hanno utilizzato un ordigno di medio potenziale, confezionato con polvere pirica. Elementi che ora saranno approfonditi nel difficile lavoro che tende a dare un volto e prima ancora una spiegazione a quanto avvenuto.

Gli uomini della compagnia jonica hanno anche acquisito le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza situate nella zona, a cominciare da quelle posizionate dinanzi alla vicina sede della Confindustria. Quelle sequenze potrebbero fornire indicazioni preziose per decifrare l’inquietante giallo. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia