I carabinieri si sono messi prontamente al lavoro, e dell’accaduto è stata informata la Digos. È stato ascoltato subito il segretario della Feneal Uil. Guida è sostanzialmente caduto dalle nuvole. Ha ripercorso l’attività della sua organizzazione nel settore di cui si occupa, ma non è stato in grado di indicare una vertenza o episodi tali da scatenare una reazione così violenta e pericolosa. Oltre alle sue dichiarazioni, peraltro, gli inquirenti hanno raccolto quelle di altre persone, ascoltate come informate sui fatti. Si è imboccata subito una pista. E all’alba i carabinieri hanno perquisito da cima a fondo la casa di un sospetto. Il blitz, però, non ha dato alcun esito e questa lettura dell’attentato è tornata a far compagnia alle altre ipotesi e con la stessa rilevanza. Di certo chi ha agito la scorsa notte ha voluto lanciare un segnale forte e chiaro. Nessun dubbio sul destinatario del messaggio esplosivo. La bomba, infatti, è stata sistemata proprio sul davanzale degli uffici dell’organizzazione sindacale. E nell’edificio non vi sono altri bersagli possibili di una offensiva del genere. In via Dario Lupo hanno effettuato un sopralluogo anche gli artificieri dell’Arma. Secondo un primo rapporto, gli attentatori hanno utilizzato un ordigno di medio potenziale, confezionato con polvere pirica. Elementi che ora saranno approfonditi nel difficile lavoro che tende a dare un volto e prima ancora una spiegazione a quanto avvenuto.
Gli uomini della compagnia jonica hanno anche acquisito le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza situate nella zona, a cominciare da quelle posizionate dinanzi alla vicina sede della Confindustria. Quelle sequenze potrebbero fornire indicazioni preziose per decifrare l’inquietante giallo.