Elezioni comunali «condizionate» dai voti del clan: due consiglieri eletti. E uno viene nominato assessore

Uno degli amministratori eletti nominato assessore e in virtù di «un patto illecito di natura tipicamente mafiosa», a fronte «del sostegno elettorale ricevuto»

Eletti con i voti del clan. Si parla anche del «condizionamento delle consultazioni elettorali amministrative del Comune di San Giorgio Jonico» che si sono svolte nel...

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Eletti con i voti del clan. Si parla anche del «condizionamento delle consultazioni elettorali amministrative del Comune di San Giorgio Jonico» che si sono svolte nel 2016, nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Lecce Tosi su richiesta del pm De Nozza notificata oggi dai carabinieri del Ros a 15 persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi e munizioni.

Le amministrative nel 2016

Il presunto sodalizio criminoso diretto dal 48enne pregiudicato Marcello Lucchese secondo quanto ipotizzato nell'ordinanza cautelare avrebbe procacciato voti a favore di due candidati consiglieri comunali della coalizione di centrosinistra, entrambi eletti. Uno dei quali sarebbe poi stato nominato assessore e in virtù di «un patto illecito di natura tipicamente mafiosa», a fronte «del sostegno elettorale ricevuto», avrebbe garantito «la propria disponibilità a soddisfare consapevolmente gli interessi del sodalizio, in via continuativa e del tutto volontaria».

Nell'ordinanza sono riportate intercettazioni di conversazioni telefoniche tra l'assessore e Marcello Lucchese e le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, i quali sostengono che ci siano stati anche contatti tra il clan e candidati del centrodestra e tirano in ballo i nomi di altri esponenti politici. 

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Quotidiano Di Puglia