I profitti delle estorsioni reinvestiti in attività commerciali: sequestrati beni per 20 milioni a pregiudicato

I profitti delle estorsioni reinvestiti in attività commerciali: sequestrati beni per 20 milioni a pregiudicato
Un decreto di sequestro preventivo di beni mobili e immobili, compendi aziendali, quote di partecipazione al capitale sociale e disponibilità finanziarie del valore di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Un decreto di sequestro preventivo di beni mobili e immobili, compendi aziendali, quote di partecipazione al capitale sociale e disponibilità finanziarie del valore di circa 20 milioni di euro è stato notificato dalla Guardia di finanza a un pregiudicato di Taranto, già condannato in via definitiva per i reati di associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni, estorsione e lesioni personali aggravate dall'utilizzo del metodo mafioso.

Le indagini tra Taranto e Salerno

Il provvedimento emesso dal tribunale di Lecce su richiesta della procura distrettuale antimafia rappresenta l'epilogo di una complessa attività investigativa svolta dalle Fiamme gialle di Taranto e Salerno, sfociata nell'aprile del 2021 nell'esecuzione di 46 misure cautelari fra Taranto, Napoli, Caserta, Avellino e Cosenza. Vengono contestati i reati di associazione per delinquere, trasferimento fraudolento di valori, detenzione illegale di armi e contrabbando di carburanti. Il pregiudicato destinatario della misura di prevenzione patrimoniale avrebbe reinvestito i profitti illeciti delle attività estorsive, avvalendosi di fidati «prestanome», in una serie di attività commerciali nel settore della ristorazione-bar e del commercio di idrocarburi.

Gli ulteriori accertamenti e i sequestri

Il Tribunale di Lecce ha quindi disposto il sequestro anticipato di beni mobili (autovetture) e immobili ubicati nelle province di Bari e Taranto (terreni agricoli e fabbricati), di compendi aziendali e di quote di partecipazione al capitale sociale di 6 imprese, con sedi/unità locali nelle province di Roma, Salerno, Bari e Taranto, operanti nei settori della ristorazione/bar e del commercio di carburanti, nonché di disponibilità finanziarie direttamente o indirettamente riconducibili al proposto, per un valore complessivo pari a circa 20 milioni di euro.

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia