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Stava cercando di imbarcarsi come un turista qualsiasi all’aeroporto di Capodichino, a Napoli, non sapendo che i carabinieri lo avevano pedinato e quindi sono intervenuti mettendo fine alla sua latitanza.
È stato arrestato intorno alla mezzanotte tra lunedì e oggi Giuseppe Palumbo, latitante ormai da tempo e indagato nella vicenda che ha portato in carcere, tra gli altri, anche il sindaco di Statte, Franco Andrioli.
La fuga
Quindi la fuga, che è terminata a Napoli dove l’uomo è stato preso dai carabinieri del Comando provinciale di Taranto e portato in carcere a Poggioreale dove oggi è in programma l’interrogatorio (Palumbo è assistito dagli avvocati Salvatore e Andrea Maggio).
Pesanti le contestazioni mosse nei suoi confronti a cominciare naturalmente dall’accusa di evasione per poi passare all’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio, possesso di documenti falsi e non solo.
Palumbo, quindi, era riuscito a darsi alla fuga prima che scattassero nei suoi confronti provvedimenti cautelari per la vicenda sul presunto voto di scambio e di altri reati nell’inchiesta Dominio della direzione distrettuale antimafia di Lecce culminata con l’emissione di 29 mandati d’arresto. Tra questi c’erano il sindaco di Statte Francesco Andrioli, due assessori e il fondatore del glorioso Real Statte di calcio a cinque femminile. Oltre al nocciolo duro del presunto clan mafioso, con a capo Davide Sudoso e nei ranghi Giulio Modeo, figlio del boss storico Tonino il “messicano”, eliminato trent’anni fa nel corso della sanguinosa faida di mafia che insanguinò Taranto.
Quotidiano Di Puglia