La classifica del Lecce resterà immutata poiché il danno ormai è stato fatto e non si può più tornare indietro. Ma le proteste dei massimi...
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La classifica del Lecce resterà immutata poiché il danno ormai è stato fatto e non si può più tornare indietro. Ma le proteste dei massimi dirigenti del club di via Colonnello Costadura, tanto rumorose quanto garbate e rispettose delle istituzioni calcistiche, quasi certamente produrranno a breve sanzioni disciplinari nei confronti dell’arbitro Luca Pairetto della sezione di Nichelino e dell’operatore del var Antonio Di Martino di Teramo, fino a pochi mesi direttore di gara della Can prima di essere dismesso il 1° luglio scorso “per scelta tecnica” operata dal designatore Gianluca Rocchi.
Dopo lo sfogo di domenica sera del presidente Saverio Sticchi Damiani, subito dopo la fine del match casalingo con il Monza, la dirigenza del Lecce nella giornata di ieri ha avuto la possibilità di presentare le proprie rimostranze direttamente al delegato del designatore della Can. La mancata concessione dei due calci di rigore in favore del Lecce, episodi verificatisi entrambi sul punteggio di 1-1, ha creato un certo imbarazzo anche nelle sfere alte dell’Associazione Italiana Arbitri, presieduta dal torinese Alfredo Trentalange. Sul primo episodio, il tocco con il braccio di Molina, pare che l’arbitro Pairetto sia stato tratto in inganno da un tocco precedente che, di fatto, lo avrebbe spiazzato. Pur avendo la visuale ideale per poter giudicare. All’errore dell’arbitro centrale si è aggiunto pure quello del var Di Martino che avrebbe dato il via libera per la ripresa del gioco nonostante le vibrate proteste dei calciatori e della stessa panchina del Lecce. Sul secondo episodio invece relativo al tocco con il braccio di Pablo Marì, Pairetto era coperto da alcuni calciatori e di conseguenza sarebbe toccato al var Di Martino richiamare la sua attenzione e invitare l’arbitro ad andare a vedere l’episodio dinanzi allo schermo. Cosa che invece non è accaduta. E ad onor nel vero, tra i due episodi contestati dal Lecce, c’è stato anche un tocco con il braccio, in area leccese, del danese Hjulmand: Pairetto era ben piazzato ed ha lasciato proseguire, lo stesso ha fatto Di Martino.
Come dire, un bel pastrocchio commesso da un direttore di gara che, non più tardi di circa cinque mesi fa, per la precisione nei primi giorni di maggio, era stato sospeso fino al termine della stagione per aver convalidato un gol realizzato dal laziale Acerbi in evidente posizione di fuorigioco. In quella circostanza, oltre a Pairetto fu sospeso anche il var Nasca.
Quotidiano Di Puglia