Serie A, per la salvezza il Lecce deve osare di più. La squadra in calo nelle ultime due partite

Marco Baroni, allenatore del Lecce
Dov’è finito il Lecce bello, coraggioso e intraprendente, abituato a non chinare il capo dinanzi ad alcun avversario e disposto a giocarsela - con i dovuti...

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Dov’è finito il Lecce bello, coraggioso e intraprendente, abituato a non chinare il capo dinanzi ad alcun avversario e disposto a giocarsela - con i dovuti accorgimenti - contro tutte le squadre della serie A? Qualche piccola avvisaglia c’era stata all’Olimpico, nel primo quarto d’ora di grande sofferenza per la squadra di Baroni al cospetto della Roma di Mourinho, una gara poi condizionata pesantemente dall’ingiusta esplusione di Hjulmand. La reazione è arrivata a distanza di pochi giorni, nel match casalingo contro la Fiorentina.

Il primo tempo giocato dai giallorossi è stato sicuramente tra le migliori frazioni di gioco dell’intera stagione per espressione della manovra, qualità delle giocate e pericolosità offensiva. Una nota stonata le tante occasione da rete gettate al vento, una costante del Lecce nella prima parte di campionato. Dal secondo tempo della sfida con i viola però il gioco della squadra di Marco Baroni ha subito una preoccupante involuzione tant’è che la Fiorentina, dopo aver pareggiato il vantaggio iniziale dei salentini siglato da Ceesay, ha sprecato almeno tre occasioni nitide per portare a casa la vittoria. Nella successiva trasferta di Bologna la tanto attesa reazione di Hjulmand e compagni non c’è stata. Anzi, la squadra ha giocato la peggiore partita stagionale al netto dei dubbi legati al calcio di rigore, probabilmente molto genesoro, concesso agli emiliani al 12’ di gioco e trasformato dall’infallibile cecchino Arnautovic.

L'analisi post Juve

La sfida casalinga di sabato contro una Juventus ridotta ai minimi termini a causa dei tanti infortuni che hanno costretto il tecnico Allegri a rinunciare a dieci elementi della rosa, di questi ben sette titolari, è servita soltanto per mettere in mostra - nei primi quarantacinque minuti di gioco - una buonissima fase difensiva, con un solo acuto dei bianconeri a firma di Rabiot e prontamente neutralizzato dal portiere Falcone. Al ritorno in campo, incredibilmente, il Lecce ha abbassato il proprio baricentro agevolando così l’assalto all’arma bianca disposto da Allegri e culminato nello splendido gol realizzato da Fagioli, sul quale Falcone nulla ha potuto fare. Prima e dopo in campo c’è stata solo la Juventus mentre il Lecce ha dovuto attendere i minuti di recupero per effettuare il primo tiro in porta della partita. Il destro di Hjulmand ha dato l’illusione del gol, solo che il pallone è stato respinto dal palo, a portiere battuto, prima dell’intervento risoluto di Alex Sandro.

Troppo poco per sperare di portare a casa un risultato positivo. E destano qualche perplessità le dichiarazioni del post-partita del tecnico Baroni nel momento in cui afferma che “la squadra ha fatto una prestazione ottima, sotto tutti i punti di vista. Con la Juve ci possono stare 10, 15 minuti in cui siamo stati troppo bassi: queste prestazioni ci servono, sicuramente dobbiamo trovare il gol”. E forse anche il coraggio di osare che ha contraddistinto la squadra giallorossa anche nelle sfide contro Inter e Napoli.

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Quotidiano Di Puglia