De Giorgi, Manfredi e la nazionale di pallavolo dal Papa. Francesco: «Solo nel volley il muro è un aspetto positivo». Donata la maglietta azzurra
di Giuseppe ANDRIANI
Le nazionali italiane di pallavolo in udienza da Papa Francesco, guidate dal presidente della Fipav, il pugliese Giuseppe Manfredi e dal commissario tecnico della selezione...
Le nazionali italiane di pallavolo in udienza da Papa Francesco, guidate dal presidente della Fipav, il pugliese Giuseppe Manfredi e dal commissario tecnico della selezione maschile, Fefè De Giorgi, anche lui pugliese (di Squinzano). È stata una mattinata da ricordare per il volley italiano, dopo l'estate delle grandi soddisfazioni. Il pontefice ha accolto i giocatori (tra uomini e donne, una delegazione di circa 200 persone) e ha recitato un discorso nel quale vi erano numerosi riferimenti "tecnici" ai gesti della pallavolo. Per fare un esempio: il muro.
«Per opporsi all’attacco, si fa il muro. Questa parola ci fa pensare ai muri presenti in diversi luoghi del mondo, segno di divisione e di chiusura, dell’incapacità degli uomini di dialogare, della presunzione di chi pensa che ci si può salvare da soli. Invece, nella pallavolo, quando si fa muro si salta in alto per affrontare la schiacciata avversaria: questo gesto ci aiuta a pensare la parola in un’accezione positiva. Saltare in alto significa distaccarsi da terra, dalla materialità e dunque da tutte quelle logiche di business che intaccano lo spirito sportivo. I soldi e il successo non devono mai far venire meno la componente di gioco, di divertimento. E per questo mi raccomando tanto: non lasciare mai la dimensione amatoriale dello sport. Lo sport o è amatoriale o non è sport. Questo va custodito bene, perché con questo voi custodite anche il vostro cuore». Il papa, poi, ha chiesto di pregare per lui, prima di salutare.
Di seguito il discorso completo di Papa Francesco: