Il leccese Antonio Conte nella "Hall of Fame" del calcio italiano. Sarà premiato a maggio con il maestro Carletto Mazzone

Dopo Sacchi, Trapattoni, Lippi e Mancini, il tecnico leccese Antonio Conte, 52 anni, attuale allenatore del Tottenham, è il quinto ex cittì azzurro ad entrare nella...

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Dopo Sacchi, Trapattoni, Lippi e Mancini, il tecnico leccese Antonio Conte, 52 anni, attuale allenatore del Tottenham, è il quinto ex cittì azzurro ad entrare nella categoria 'Allenatore' della Hall of Fame del calcio italiano, ennesimo riconoscimento ad una carriera nata e proseguita sotto il segno del successo. Un ritorno in famiglia per un tecnico carismatico che in azzurro ha raccolto vittorie sia in campo che in panchina. «Per me - ha detto Conte - questo premio è sicuramente motivo di orgoglio, una grande soddisfazione. Significa affiancare personaggi che hanno fatto la storia del nostro calcio».

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La premiazione con il Maestro

A maggio, quando si celebreranno due edizioni della Hall of Fame a causa del rinvio dello scorso anno per il Covid, sarà premiato insieme a Carlo Mazzone, che a Lecce lo lanciò definitivamente dopo l’esordio con Fascetti. «Ho sempre detto che nella mia carriera ho avuto la fortuna di avere allenatori che hanno vinto tanto, come Trapattoni, Sacchi, Ancelotti e Zoff. Ma al tempo stesso ho sempre ricordato due allenatori per me fondamentali, uno è Fascetti e l’altro proprio Mazzone. Sono stati loro due a forgiarmi nel momento più importante della carriera di un calciatore, quando sei giovane e hai bisogno di bastone e carota. Non finirò mai di ringraziare queste due persone, sono stati entrambi fondamentali per diventare quello che sono diventato».

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La Giuria della Hall of Fame ha scelto di premiare Conte come allenatore, ma avrebbe potuto tranquillamente essere inserito nella categoria 'Giocatori' visti gli innumerevoli trofei nella sua bacheca. “Penso – spiega Conte - che alla fine il riconoscimento sia stato dato considerando entrambe le mie carriere, sia quella di calciatore che quella da allenatore, anche perché in tutti e due i casi ho avuto un percorso importante, con la fortuna e la bravura di vincere praticamente tutto quello che c’era da vincere. Purtroppo è mancato solo qualcosa con la Nazionale, considerando che sono stato vice campione del mondo e d’Europa. Da allenatore sto cercando di ripercorrere lo stesso percorso importante".

La carriera

Cinque scudetti vinti, oltre ai trofei internazionali quali la Coppa UEFA, la Champions League e la Coppa Intertoto, vicecampione del mondo nel 1994 e vicecampione d'Europa nel 2000 con la maglia azzurra la sua carriera da calciatore. Nelle vesti di allenatore ha raggiunto due promozioni in serie A sulla panchina del Bari e su quella del Siena, con la Juve tra il 2011 e il 2014 si è confermato campione d'Italia per tre stagioni consecutive, oltre ad avere vinto due Supercoppe italiane; quindi con il Chelsea ha trionfato nella Premier League e nella FA Cup e con l’Inter si è laureato campione d'Italia. Ma non dimentichiamo i due anni da cittì sulla panchina azzurra, quando ha guidato l’Italia fino ai Quarti di finale del Campionato Europeo 2016.

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Quotidiano Di Puglia