Cantante, percussionista e polistrumentista, ma anche giornalista, entertainer, autore e conduttore radiotelevisivo, Gegè Telesforo sarà questa sera alle 20.30 nella...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Con lui sul palco alcuni tra i musicisti più affermati della scena italiana: il bassista Daniele Sorrentino, il pianista Domenico Sanna e il batterista Michele Santoleri. «A Lecce faremo il concerto con cui siamo in tournée da mesi continua Telesforo con un repertorio ritmicamente molto forte, una base etnica unita a varie sonorità. Anche se la formazione è quella tipica del jazz contemporaneo, il programma sarà molto vario e proposto da giovani musicisti di grande talento».
Ci saranno dunque brani tratti dai dischi dello stesso Telesforo insieme a note cover internazionali, arrangiate dalla band in chiave jazz e soul.
L'artista rappresenta una figura professionale dai mille contorni, e dalle altrettante sfumature. È un profondo conoscitore del jazz e dello scat, ovvero l'improvvisazione vocale che si basa sull'arte della sillabazione che viene utilizzata come fraseggio: ad ogni sillaba corrisponde una nota. È noto al grande pubblico anche per aver preso parte alle trasmissioni televisive di Renzo Arbore, con cui condivide l'origine foggiana.
Nel 2017 è stato nominato Goodwill Ambassador Unicef per il suo impegno artistico a favore di tutti i Bambini in pericolo, una delle più significative campagne dell'Unicef, con cui Telesforo ha dato appunto vita al live Soundz for Children.
«È un progetto che ho presentato personalmente a Unicef Italia ormai 5 anni fa, con l'obiettivo di puntare sui valori della musica come veicolo educativo nei confronti del target dei bambini in contesti sociali difficili sottolinea infine Telesforo - e lo abbiamo sperimentato in tanti incontri nei centri di prima accoglienza o in scuole dove c'è un'alta densità multietnica, con varie problematiche che rendono difficile la comunicazione tra gli stessi bambini e con i maestri. Attraverso il linguaggio universale della musica, che abbatte tutte le barriere, siamo riusciti invece a farli comunicare ed a supportarli nello studio delle altre materie, perché la musica impone un'autodisciplina, che non è quella dell'obbligo ma del piacere». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia