«I tradimenti nascondono soprattutto la voglia di tradire se stessi. E tradirsi ogni tanto non è necessariamente un male». Così Ambra Angiolini ha descritto l’essenza dello...
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Se in scena Ambra sarà insieme a Francesco Scianna e a Francesco Biscione, la regia sarà curata da Michele Placido che, insieme alla moglie Federica De Vincenti, è anche il produttore dello spettacolo e che ha scelto la Angiolini anche per il suo nuovo film, che inizierà a girare proprio in concomitanza con le date romane di Tradimenti.
«Lavorare durante il giorno al cinema e la sera venire qui in teatro è sicuramente un modo per restare gioiosamente bipolari», ha ammesso Ambra. «Nella mia vita mi sono spesso tradita, anche nel lavoro, professionalmente - ha raccontato l’attrice -. Quando iniziai facendo la televisione non mi tradivo tanto io ma ci pensavano gli altri a tradirmi, attribuendomi sempre motivazioni ulteriori rispetto a quelle che avevo in quel periodo della mia vita. D’altra parte sono una fantasista, non aspiro ad essere rassicurata dal mio lavoro e tradirsi significa anche conoscersi meglio, uscire dalla propria idea di sé e aprirsi ad altre esperienze».
Quanto alla regia di Michele Placido, con il quale aveva già lavorato e lavorerà anche al cinema nello stesso periodo in cui sarà in teatro, ha confessato: «Michele è un regista che chiede agli attori di mettersi profondamente in discussione. Si potrebbe anche dire che non sono pochi quelli che ha mandato in analisi - ironizza -. Sembra uno scherzo ma è così, se non fosse che poi ti ricambia con così tanto amore da farti recuperare tutte le certezze che ti ha tolto lavorando».
Immancabile seppur velato un accenno alla vita privata, a quella rottura con il compagno Francesco Renga che da mesi viene raccontata dai settimanali. «Possiamo dire che questo spettacolo tratta un tema molto attuale. Posso dire solo questo?». Poi ammette: «In questo spettacolo racconto una donna audace che fa quello che le serve senza neppure ricorrere alla scusa dell’amore, che spesso viene usata per nobilitare qualunque tipo di atteggiamento. Nonostante tutto i miei figli di questo lavoro vedranno davvero poco, solo fino alla scena 5. Da quel punto in poi la mamma è un po’ audace».
Meno audacia e più voglia di mettersi in discussione per Francesco Scianna che, da siciliano, con il tradimento ha un rapporto più ambivalente. «Forse questo testo e questo spettacolo sono arrivati in un momento opportuno della mia vita, un momento in cui sentivo di dovermi confrontare con le mie convinzioni riguardo l’amore - ha confessato l’attore -. Come accade con le fidanzate e con gli amici, la vita ti mette di fronte a quelle esperienze che possono servirti a sfidare i tuoi preconcetti e aiutarti a crescere». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia