Ambra all'Eliseo con lo spettacolo "Tradimenti" di Michele Placido. L'attrice ironizza: «Un tema attuale...»

Ambra Angiolini
Ambra Angiolini
di Valentina Tocchi
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Mercoledì 25 Novembre 2015, 19:17 - Ultimo aggiornamento: 18:42
«I tradimenti nascondono soprattutto la voglia di tradire se stessi. E tradirsi ogni tanto non è necessariamente un male». Così Ambra Angiolini ha descritto l’essenza dello spettacolo teatrale Tradimenti di Harold Pinter, con il quale sarà al teatro Eliseo di Roma dall’1 al 20 dicembre.



Se in scena Ambra sarà insieme a Francesco Scianna e a Francesco Biscione, la regia sarà curata da Michele Placido che, insieme alla moglie Federica De Vincenti, è anche il produttore dello spettacolo e che ha scelto la Angiolini anche per il suo nuovo film, che inizierà a girare proprio in concomitanza con le date romane di Tradimenti.



«Lavorare durante il giorno al cinema e la sera venire qui in teatro è sicuramente un modo per restare gioiosamente bipolari», ha ammesso Ambra. «Nella mia vita mi sono spesso tradita, anche nel lavoro, professionalmente - ha raccontato l’attrice -. Quando iniziai facendo la televisione non mi tradivo tanto io ma ci pensavano gli altri a tradirmi, attribuendomi sempre motivazioni ulteriori rispetto a quelle che avevo in quel periodo della mia vita. D’altra parte sono una fantasista, non aspiro ad essere rassicurata dal mio lavoro e tradirsi significa anche conoscersi meglio, uscire dalla propria idea di sé e aprirsi ad altre esperienze».






Quanto alla regia di Michele Placido, con il quale aveva già lavorato e lavorerà anche al cinema nello stesso periodo in cui sarà in teatro, ha confessato: «Michele è un regista che chiede agli attori di mettersi profondamente in discussione. Si potrebbe anche dire che non sono pochi quelli che ha mandato in analisi - ironizza -. Sembra uno scherzo ma è così, se non fosse che poi ti ricambia con così tanto amore da farti recuperare tutte le certezze che ti ha tolto lavorando».



Immancabile seppur velato un accenno alla vita privata, a quella rottura con il compagno Francesco Renga che da mesi viene raccontata dai settimanali. «Possiamo dire che questo spettacolo tratta un tema molto attuale. Posso dire solo questo?». Poi ammette: «In questo spettacolo racconto una donna audace che fa quello che le serve senza neppure ricorrere alla scusa dell’amore, che spesso viene usata per nobilitare qualunque tipo di atteggiamento. Nonostante tutto i miei figli di questo lavoro vedranno davvero poco, solo fino alla scena 5. Da quel punto in poi la mamma è un po’ audace».



Meno audacia e più voglia di mettersi in discussione per Francesco Scianna che, da siciliano, con il tradimento ha un rapporto più ambivalente. «Forse questo testo e questo spettacolo sono arrivati in un momento opportuno della mia vita, un momento in cui sentivo di dovermi confrontare con le mie convinzioni riguardo l’amore - ha confessato l’attore -. Come accade con le fidanzate e con gli amici, la vita ti mette di fronte a quelle esperienze che possono servirti a sfidare i tuoi preconcetti e aiutarti a crescere».