Brindisi e provincia

Differenziata ancora bassa nel capoluogo e in buona parte della provincia. Così l'ecotassa sale alle stelle. Sono Latiano e Cisternino i due Comuni "virtuosi" su cui graverà di meno il "tributo speciale per il deposito in discarica e in impianti di incenerimento senza recupero energetico dei rifiuti solidi", meglio conosciuta, appunto, come "ecotassa".
Entrambi i comuni, quindi, saranno tenuti a pagare 15.49 euro a tonnellata, il prezzo per coloro che superano il 75 percento di raccolta differenziata ma non arrivano oltre l'80 percento. Poco più sotto, invece, ci sono diversi comuni che si assestano sulla quota compresa tra il 65 ed il 75 percento, a cui è richiesto un tributo nell'ordine di 18.07 euro a tonnellata: in questa fascia ricadono Erchie, San Michele Salentino, San Pancrazio Salentino, Torre Santa Susanna (Aro Brindisi 1); Cellino San Marco, Mesagne, San Donaci e Torcharolo (Aro Brindisi 2); Fasano e San Vito dei Normanni (Aro Brindisi 3).
Al resto dei comuni, invece, è richiesta una somma con un'addizionale del 20 percento per non essere riusciti a centrare l'obiettivo del 65 percento di raccolta differenziata: si tratta di Ceglie Messapica, Francavilla Fontana, Oria, Villa Castelli (Aro Brindisi 1); Brindisi e San Pietro Vernotico (Aro Brindisi 2); Carovigno ed Ostuni (Aro Brindisi 3). Il comune capoluogo è quello che ha fatto segnare i dati peggiori a livello complessivo, con solo il 44.12 percento di raccolta differenziata, per un tributo speciale richiesto di 30,98 euro a tonnellata.La stessa legge, inoltre, prevede una riduzione al 20 percento per particolari categorie di rifiuto: 3,098 per quei comuni tra il 75 e l'80 percento di raccolta differenziata; 3,614 per i comuni con dati tra il 65 ed il 75 e 6,196 per quelli che non sono riusciti a raggiungere il 65 percento.