Scu, rinascono i beni confiscati con 7 milioni di euro. I progetti

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Sud Brindisino Beni confiscati alla mafia e...

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Sud Brindisino

Beni confiscati alla mafia e messi a disposizione della comunità: così quattro Comuni della fascia sud di Brindisi rinnovano i loro beni per progetti e dimore sociali.
I comuni di Torchiarolo, Cellino San Marco, San Donaci e San Pancrazio Salentino saranno finanziati dall'Agenzia per la coesione territoriale sui progetti di valorizzazione degli immobili. I sindaci hanno presentato ieri in Prefettura il risultato ottenuto.
A Torchiarolo nascerà la cittadella delle arti e dei mestieri per l'inclusione, un presidio che permetterà di costruire un percorso di attività di crescita e di partecipazione con un finanziamento di 1 milione di euro per la realizzazione di attività ed eventi che coinvolgeranno artisti, musicisti, scrittori e mestieri.
Il tutto nell'immobile che era stato destinato a Libera Terra Puglia, soggetto gestore aggiudicatario di un precedente finanziamento. «Un risultato che ci riempie di gioia per una iniziativa all'insegna della continuità, nell'impegno verso la giustizia sociale, la legalità e l'innovazione ha commentato il sindaco Elio Ciccarese - la nostra amministrazione ha creduto nel recupero dei beni confiscati alla mafia presenti a Torchiarolo».
A San Donaci un appartamento ed un garage saranno destinati al Centro Antiviolenza e ad un centro ascolto, il valore del progetto è stimato intorno ai 700mila euro. «Avevamo a disposizione questi due immobili e, grazie al finanziamento ottenuto lo destineremo a spazi di utilità sociale» ha dichiarato il primo cittadino Angelo Marasco.
A San Pancrazio Salentino, tra i beni confiscati alla mafia rimaneva un appartamento che si è deciso di destinare a sede per il 118 e per la Protezione Civile con un investimento di 100mila euro circa: «Faremo in modo che entrambe le associazioni possano avere a disposizione i locali come punto di riferimento per le loro attività», ha fatto sapere il primo cittadino Edmondo Moscatelli.
A Cellino vanno 1 milione e 270 mila euro per il completamento della Casa delle donne. «A chi pensa che questa amministrazione è incapace di ottenere finanziamenti, si sbaglia», ha commentato il sindaco Marco Marra ».
L'immobile di via San Pietro avrà un secondo piano rispetto alla struttura già esistente e sarà completamente ristrutturato ed efficientato. Un progetto in piedi già nel 2018 con la richiesta dei fondi Pon Legalità per il progetto denominato Prima casa delle donne che aveva ottenuto nel 2019 un primo finanziamento di 1 milione di euro; la successiva partecipazione al bando dell'Agenzia per la Coesione territoriale ha garantito un ulteriore finanziamento per un importo complessivo che dovrebbe poter bastare per completare il progetto originario.
«È obiettivo fondamentale e cruciale di questa amministrazione consegnare alla comunità tali beni, adoperandosi per utilizzarli per scopi diversi, dimostrando che il nostro è un territorio che non accetta e dirime l'insediamento di organizzazioni criminali», ancora il sindaco. «Questa amministrazione ha fatto della trasparenza dell'azione amministrativa, uno dei suoi capisaldi ed è stato il primo Comune della provincia a stipulare il protocollo di legalità con la prefettura per la trasparenza degli appalti pubblici».


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