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Pubblicato sul sito istituzionale della Regione Puglia “Emergenza xylella” tutto il database relativo a 10 anni di monitoraggio del batterio, con i risultati di oltre un milione di analisi, accompagnato da una nota esplicativa in cui vengono precisati anche gli scopi ed i limiti del monitoraggio stesso. Un passaggio che si è reso necessario alla luce di alcune voci, circolate nelle scorse settimane, secondo le quali la fitopatia - che ha divorato quasi 21 milioni di alberi distruggendo l’olivicoltura salentina - non avrebbe un ruolo rilevante nel disseccamento degli ulivi, considerato che il tasso di infezione da xylella in piante con sintomi di disseccamento analizzate nei monitoraggi è basso e decresce anno dopo anno.
Mentre, invece, i dati dicono esattamente il contrario, e cioè che l’infezione decresce proprio grazie al monitoraggio che ha permesso di anticipare il batterio e arginarlo, se non addirittura, come è capitato in alcuni casi, sconfiggerlo. Da qui il chiarimento necessario da parte della Regione per sgombrare il campo da ogni possibile equivoco sull'interpretazione dei dati. Infatti, nella nota esplicativa si sottolinea che «trattandosi di campionamenti effettuati in zona indenne, cuscinetto e contenimento, ben lontana dalle zone devastate dal batterio, i dati non possono fornire indicazioni sulla frequenza del batterio nella zona infetta». E, inoltre, «l'indicazione di “sintomo presente”, pur includendoli, non è sinonimo di sintomi di Oqds (Olive Quick Decline Syndrome) notoriamente associati a piante infette da xylella».
Vale la pena sottolineare che il database regionale è una mole di dati imponente, con i risultati dell'analisi di 1.203.238 di piante (di cui oltre un milione di ulivi) fatte nel decennio 2013-2023, che ha richiesto, si legge sempre nella stessa nota pubblicata su “Emergenza xylella” di «uno sforzo enorme da parte dei soggetti coinvolti nella gestione dell’emergenza».
Scopi e limiti del monitoraggio
Per una corretta interpretazione dei dati, vengono quindi precisati gli scopi del monitoraggio ed i limiti del suo utilizzo: «La normativa comunitaria relativa alle misure da attuare per prevenire l’introduzione e la diffusione nell’Unione della xylella fastidiosa (Regolamento di esecuzione 2020/1201, preceduto da varie “decisioni”) riporta tra le prescrizioni a cui ogni Stato membro deve attenersi l’esecuzione annuale di monitoraggi.
Quotidiano Di Puglia