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Esulta il ministro Lollobrigida, esulta la Puglia. Già perché la decisione di Bruxelles sgombera il campo da cattivi presagi per uno dei prodotti simbolici della terra nostrana. La Commissione europea, infatti, ha cancellato dalla lista nera per la salute il vino, unitamente alla carne e ai salumi. Proprio sul vino c'erano state grandi polemiche nei mesi scorsi in quanto l'Organizzazione mondiale della sanità aveva correlato i rischi per la salute a un consumo del nettare degli dei praticamente equiparandolo ai superalcolici o al fumo. La scelta di una delle massime istituzioni europee va quindi in direzione opposta all'Oms e tutela un comparto che in Puglia vale il secondo posto per la produzione a livello nazionale - dopo il Veneto - esprimendo il terzo vigneto per estensione dedicata al biologico (17mila ettari, dietro solo alla Sicilia e alla Toscana, indagine Nomisma-UniCredit). «Grande risultato in Europa: la Commissione ha eliminato carne e vino dalla lista degli alimenti ritenuti dannosi per la salute. È una notizia importantissima per tutta la Nazione, una vittoria che abbiamo ottenuto lottando con determinazione a difesa delle eccellenze italiane» ha detto il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida. «Non solo, adesso ci sono anche più risorse economiche per le Indicazioni Geografiche, con altri 2 milioni di euro, proprio come avevamo chiesto noi» aggiunge il ministro.
Le reazioni
Soddisfazione ovviamente anche da parte dei produttori pugliesi come Erminio Campa, viticoltore nonché presidente jonico di Copagri: «Un calice di vino non può essere paragonato ad altri prodotti nocivi. Come associazione ci siamo sempre battuti per emergere questa differenza». Anche perché, rincara il direttore del Consorzio di tutela del Salice Salentino Eugenio Manieri, «in Puglia c'è un prodotto di grande qualità che ha esportato la nostra cultura in tutto il mondo: è una notizia che ci fa tirare un sospiro di sollievo, alcune campagne comunicative possono diventare molto negative». Come quella dell'Oms che a settembre, è bene ricordare, ha equiparato vino a sigarette. Fortunatamente, la scelta in controtendenza di Bruxelles mette al riparo da battage pericolosi. Perciò anche Assoenologi può rallegrarsi. «Grande soddisfazione per la decisione della Commissione dell'Unione europea di rimuovere il vino, i salumi e le carni rosse dalla lista dei cibi dannosi per la salute» è stata espressa dal presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella.
«È la decisione che tutti aspettavamo: giusta e rispettosa del valore e della storia che il vino rappresenta e incarna», spiega Dario Stefàno, già senatore e padre della norma che ha introdotto l’enoturismo in Italia, a commento della scelta della commissione europea di togliere dalla black list dei cibi e degli alimenti dannosi il vino.
«A Bruxelles ha prevalso la ragione su quello che era un approccio proibizionista e animato da un pregiudizio grossolano perché accomunava i superalcolici al vino, l’uso all’abuso», continua Stefàno. «Questa scelta apre oggi ad un orizzonte sicuramente più sereno, più pacificato e che consentirà alle nostre importanti realtà di continuare a crescere». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia