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«No alla reintroduzione del trattamento di fine mandato». A opporsi all'assegno da circa 35mila euro che ogni consigliere regionale pugliese incasserebbe alla fine della legislatura sono quasi 40 sigle del mondo del lavoro, dell'impresa, della cittadinanza attiva, del volontariato, del sindacato studentesco, tra cui Cgil Puglia , Confindustria Puglia , Legacoop, Confcooperative, Cna, Confapi, Confcommercio, Confartigianato, Confesercenti, Casartigiani, Claai Puglia. La scorsa settimana il provvedimento che reintroduce l'abolito Tfm ha ricevuto il parere positivo in prima commissione, negativo in settima commissione con il centrosinistra che si è diviso tra il sì del Pd e il no del M5S, mentre il centrodestra si è astenuto. Ora la proposta di legge andrà in Consiglio.
La lettera
«Evitate - scrivono le 40 sigle nella lettera indirizzata al governatore Michele Emiliano e alla presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone - di adottare un provvedimento che aumenterebbe la distanza delle istituzioni dai cittadini e dalle cittadine e la diffidenza nei confronti di chi ha l'onore e l'onere di rappresentare tutti i pugliesi.
Quotidiano Di Puglia